Maxi operazione della Guardia di Finanza nel confronti di un gruppo criminale (con base operativa a Rimini ma ramificato in tutto il territorio nazionale) accusato di aver creato e commercializzato 440 milioni di euro di falsi crediti di imposta su locazioni, sismabonus e bonus facciate, misure introdotte dal Governo con il decreto rilancio per aiutare imprese e commercianti in difficoltà durante la fase più acuta dell’emergenza Covid. Il blitz, che vede oltre 200 finanzieri impegnati dalle prime ore dell’alba in Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto, ha portato in tutto a 35 misure cautelari: 8 arresti in carcere, 4 ai domiciliari, 23 misure interdittive (20 all’esercizio di impresa nei confronti di altrettanti imprenditori e 3 all’esercizio della professione nei confronti di altrettanti commercialisti). Sono in tutto 78 gli indagati nell’inchiesta diretta dalla procura di Rimini. Tra questi, 9 avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza mentre altri 3 avevano precedenti di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso. Sono in corso 80 perquisizioni con il sequestro dei falsi crediti, di beni e assetti societari per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i proventi della maxi truffa sarebbero stati reinvetiti in criptovalite e metalli preziosi.
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