Lavoratori dipendenti, passa la legge: ora devi garantire solo 4 ore | Anche se hai un contratto full time

Timbrare il cartellino

Timbrare il cartellino (Fonte: ANSA Foto) - Cataniaoggi.it

Ecco cosa dice la legge in merito ai lavoratori dipendenti e alle ore che devono garantire per legge. Non importa se avete un contratto full-time o part-time, le ore saranno sempre 4, è obbligatorio per tutti.

Molti anni fa, non c’erano tutti i diritti che abbiamo oggi, in quanto i nostri bisnonni e anche le generazioni precedenti, potevano subire ogni forma di vessazione sul luogo di lavoro, in quanto i dipendenti non era per nulla tutelati.

Non esistevano i DPI, la malattia nessuno sapeva cosa fosse, se una donna rimaneva incinta perdeva il lavoro praticamente subito e così via. Dopo anni di rivolte e lotte da persone coraggiose che hanno perso anche la vita per permetterci oggi di poter godere di questi diritti, finalmente oggi la situazione è molto differente.

Anche se spesso alcuni datori di lavoro senza scrupolo, continuano a non rispettare i diritti dei lavoratori e le notizie di cronaca che leggiamo praticamente ogni giorno, sui vari incidenti sul lavoro ne sono un esempio. A ogni modo il dipendente non gode soltanto di diritti ma anche di doveri, com’è giusto che sia. Per questo motivo, i lavoratori dipendenti dovranno sempre garantire quelle 4 ore, a prescindere dal tipo di contratto. Ecco cosa dice la legge in merito.

I diritti e i doveri dei lavoratori dipendenti

Oggi ci soffermiamo sui lavoratori dipendenti del settore privato, in quanto le regole da rispettare per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e per gli autonomi sono differenti. Detto ciò, come rivelato, i dipendenti hanno dei diritti e ovviamente dei doveri verso l’azienda per la quale prestano servizio. Per farvi un esempio, ecco cosa fare in caso di malattia, un discorso molto delicato, se pensiamo che in passato non esisteva nessuna tutela per il lavoratore malato.

Oggi giorno, qualora ci sentissimo male, il datore di lavoro non potrà né licenziare il dipendente perché ha usufruito della malattia, né riversargli atti intimidatori, vessatori o di mobbing. Quindi, la prima procedura da fare è quella di avvisare in tempo utile l’azienda della propria condizione di salute, in seguito bisognerà rivolgersi al proprio medico curante, il quale dopo aver constatato l’impossibilità del dipendente di recarsi sul luogo del lavoro, gli assegnerà a sua discrezione il numero di giorni da stare a casa. L’ultima operazione sarà quella di inoltrare il certificato di malattia telematico all’Inps (procedura che svolgerà direttamente il medico di base) e comunicare i giorni di riposo e il numero di protocollo al datore di lavoro.

La reperibilità in caso di malattia
La reperibilità in caso di malattia (Fonte: Canva) – Cataniaoggi.it

La reperibilità obbligatoria: solo 4 ore

Oltre al diritto di chiedere la malattia, i lavoratori dipendenti hanno anche degli obblighi verso il datore di lavoro, in quanto come ben saprete, commissionerà ugualmente lo stipendio anche durante i giorni di assenza. A questo proposito dunque, il cittadino dovrà essere reperibile a casa sempre e comunque in queste 4 ore, a prescindere che abbia un contratto full-time o part-time.

L’Inps potrà quindi effettuare delle visite di controllo dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, orari nei quali il dipendente dovrà essere tassativamente a casa, pena l’annullamento della malattia con le relative conseguenze. Soltanto in caso di visite programmate il discorso sarà differente.