Assolto l’ex sindaco di Acireale Roberto Barbagallo: “Il fatto non sussiste”
Roberto Barbagallo, ex sindaco di Acireale, è stato assolto dall’accusa di tentata induzione indebita nell’ambito dell’operazione “Sibilla”, condotta nel 2018 dalla Guardia di Finanza di Catania. La decisione è arrivata dalla seconda sezione penale della Corte d’Appello etnea, che ha stabilito l’insussistenza del fatto contestato.
Nel febbraio 2022, Barbagallo era stato condannato in primo grado per la medesima accusa. Tuttavia, il processo d’appello ha ribaltato il verdetto, confermando la piena estraneità dell’ex primo cittadino ai fatti contestati. Già durante l’udienza d’appello, il sostituto procuratore generale Nicolò Marino aveva richiesto l’assoluzione, ora definitivamente sancita dalla sentenza.
Tra i commenti alla notizia, spiccano le parole del deputato regionale Salvo Tomarchio, che ha voluto esprimere la sua vicinanza e riflettere sul significato di questa assoluzione:
“Sono felice per l’uomo, prima di tutto. Poi per l’amico. Infine per il politico, e per la città di Acireale. Una riflessione è d’obbligo: la principale contestazione alla candidatura a Sindaco, un anno fa, era proprio questo processo. Cosa sarebbe accaduto se fossimo stati pavidi, timorosi, vigliacchi? Oggi sarebbe stato ugualmente assolto, ma Roberto avrebbe perso altri 5 anni della sua vita. Ingiustamente. Dopo tutte le altre ingiustizie già vissute in questa vicenda.
E ancora: possiamo crocifiggere un uomo, sui social, in piazza, nei bar, semplicemente perché affronta un processo? Chi gli restituisce, dopo, tutto il fango, le ingiurie, il tempo perduto? Roberto purtroppo non è il solo ad aver vissuto queste ingiustizie. E probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo. Ma oggi festeggiamo, perché il mondo è andato avanti, e il tempo ha dato ragione al coraggio di tutti noi.
Chi ha gioito delle sue disgrazie, forse oggi dovrebbe riflettere. Chi è scomparso, pavidamente, attendendo questo giudizio, dovrebbe farlo altrettanto. Noi eravamo lì. A prescindere da tutto. Eravamo dalla parte giusta della storia. Era giusto così.”
La sentenza non solo restituisce dignità a Roberto Barbagallo, ma rappresenta anche un invito alla riflessione sull’impatto delle accuse e sull’importanza di attendere con rispetto e cautela i verdetti della giustizia.