“Da parte dell’assessore abbiamo apprezzato l’attenzione con cui ci ha ascoltato, ma le soluzioni che la Regione può adottare per risolvere il grave problema di personale nell’ospedale di Bronte sono veramente deludenti”.
È la considerazione che all’unisono hanno espresso i sindaci di Bronte e Randazzo, Pino Firrarello e Francesco Sgroi alla fine dell’incontro tenuto a Palermo con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo.
I sindaci, infatti, accorgendosi come nonostante le denunce sui media, i problemi dell’ospedale Castiglione Prestianni non venivano risolti, hanno chiesto ed ottenuto di parlare direttamente con l’Assessore, mostrandole il quadro sconfortante cui versa il nosocomio.
“Abbiamo fornito i numeri. – spiega Firrarello – A Bronte mancano 29 medici. Nel Pronto soccorso 6, in Anestesia 4 ed altri 2 in Pediatria. L’Ortopedia è il reparto con la maggiore carenza: mancano addirittura 7 medici, senza considerare che uno manca in Cardiologia, 3 in Ostetricia, 3 nella Lungodegenza e, infine, altri 3 in Medicina”.
A sentire Firrarello pare che l’Assessore sia rimasta stupita, ma alla fine potrebbe fare poco: “Ci ha detto di aver inviato una lettera a tutti i direttori delle Asp autorizzandoli ad assumere medici stranieri e che sarebbe allo studio la proposta che noi sindaci avevamo prospettato, ovvero di accorpare gli ospedali di Bronte, Biancavilla e Paternò all’Azienda Garibaldi e quelli di Giarre ed Acireale al Cannizzaro. Vediamo cosa accade. Se questa proposta venisse approvata dall’Ars un medico assunto al Garibaldi non potrebbe più rifiutarsi di venire a Bronte”.
Anche il sindaco di Randazzo Francesco Sgroi, come Firrarello, ringrazia l’assessore Volo per averli ricevuti ed ascoltati, ma chiede alla politica un sussulto di orgoglio: “Siamo pronti ad accettare – afferma – qualsiasi riforma capace di migliorare la situazione. È assurdo però da una parte essere costretti a rivolgerci a medici addirittura extracomunitari e dall’altra continuare a mantenere il numero chiuso nelle facoltà universitarie di Medicina. Una follia tutta italiana. Mancano i medici e noi non consentiamo ai nostri giovani di intraprendere questa carriera universitaria”.
Un problema, quello del numero chiuso in Medicina, che ha già visto in passato Firrarello scrivere ai ministri dell’Università e della Sanità. “Il Governo e chi di dovere ci pensino. – conclude il sindaco Sgroi – Il diritto alla Salute dei cittadini va garantito. Negli ospedali di periferia mancano così tanti medici da compromettere la qualità dei servizi, con l’Asp che ha sempre detto che nelle scuole di specializzazione si formano meno medici del necessario. È ovvio – conclude – che la causa è il numero chiuso in Medicina”.