I pazienti della REMS in visita al Museo diocesano di Caltagirone

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Domani 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, gli ospiti della Rems (Residenza per l’esecuzione delle misura di sicurezza), visiteranno il Museo diocesano di Caltagirone.

Accoglierà gli utenti e gli operatori il vescovo della Diocesi calatina, mons. Calogero Peri.

«Voglio ringraziare il nostro Vescovo e il direttore del Museo don Fabio Raimondi per l’accoglienza che ci stanno riservando – dichiara il direttore della Rems, Salvatore Aprile -. La bellezza, espressa soprattutto nella forma dell’opera d’arte, aiuta tutti, e così anche i nostri pazienti, a scoprire nuovi percorsi di lettura non solo delle opere, ma anche della propria vita La visita stessa al Museo favorisce inoltre l’inclusione sociale e l’autonomia personale che è uno degli obiettivi dell’iniziativa. L’altro è superare lo stigma legato al disagio mentale, e promuovere una cultura dell’accoglienza».

L’iniziativa segna l’avvio di un progetto che si sviluppa nell’ambito delle attività riabilitative svolte nella Rems. Coinvolti, in questa prima fase, 12 pazienti della struttura. La visita sarà guidata dal direttore del Museo diocesano, don Raimondi.

«Gli Istituti culturali diocesani come il Museo non possono e non devono essere fruiti solo da una porzione di popolo, ma da tutta la comunità costituita da persone – dichiara il direttore del Museo diocesano -. L’attenzione e la cura verso le persone che vivono situazioni di fragilità è infatti una parte rilevante della missione della Chiesa, che anche attraverso l’arte raggiunge ciascuno per comunicare bellezza. Sono pertanto molto onorato di poter guidare gli utenti e gli operatori della Rems di Santo Pietro nelle sale del Museo diocesano per raccontare e raccogliere le emozioni che l’incontro con la Bellezza può certamente generare».

Il progetto nasce dall’idea che l’arte, oltre ad essere inclusiva, è anche strumento di comunicazione prezioso in quanto veicolo di emozioni. Nell’ottica riabilitativa, quindi, si intende favorire un processo di integrazione del sé tramite l’osservazione di opere frutto della creatività. Il percorso vuole realizzare la possibilità per ciascun paziente della Rems di sentirsi, come gli altri cittadini, fruitori della bellezza che la città conserva e quindi promuovere l’inclusione sociale attraverso quella culturale.

Referenti delle attività progettuali sono gli operatori della Rems, Giusi Prete (assistente sociale), Giusi Ferraro e Fabiola Chiarenza (tecnici della riabilitazione).

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Redazione

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