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Pedara: restituzione alla comunità degli immobili confiscati alla Mafia

Cerimonia a Pedara, per il coraggio della società civile nel dire “no” alla mafia e alla criminalità è stato celebrato con la riconsegna di beni confiscati definitivamente alle organizzazioni criminali. Gli immobili, sequestrati nel 2009, includono tre appartamenti e due box auto. Oggi, grazie all’azione dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, questi beni sono stati assegnati all’Associazione temporanea di scopo, formata da diverse realtà locali: Ultreya Pedara, il Comitato delle Misericordie di Catania, la Misericordia di Pedara e l’Oratorio Salesiano APS.

Gli edifici, originariamente costruiti dalla ditta Rizzo Costruzioni SRL, erano stati utilizzati dalla cosca mafiosa dei Laudani. Carmelo Rizzo, prestanome di Alfio Laudani, è stato brutalmente assassinato quando si sospettava che potesse collaborare con la giustizia, segnando un tragico capitolo nella lotta contro la criminalità organizzata.

Un Segnale Forte alla Criminalità

Maria Carmela Librizzi, prefetto di Catania, ha sottolineato l’importanza della restituzione dei beni sottratti alla criminalità alla collettività: “È un atto di grande rilevanza sociale”, ha dichiarato. Alla cerimonia di taglio del nastro hanno partecipato, oltre al prefetto Librizzi, anche Annalisa Schillaci, presidente dell’associazione Ultreya Pedara, e Silvia Losco, dirigente del Servizio programmazione del Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile.

Gli immobili, ristrutturati grazie a fondi dell’Agenzia Nazionale e donazioni di aziende locali, ospiteranno un centro polifunzionale destinato a attività sociali, culturali e di Protezione Civile. Al loro interno, sono stati realizzati una biblioteca, un’aula studio e un auditorium, pronti per essere utilizzati dalla comunità e in caso di emergenze legate alla Protezione Civile.

Il Museo della Legalità

Un punto focale della nuova struttura è il “Museo della Legalità”, dedicato alle vittime della criminalità organizzata. Trentaquattro fotografie in bianco e nero ricordano i nomi e le date di morte di giornalisti, giudici, membri delle forze dell’ordine e cittadini che hanno perso la vita per mano della mafia. Questo spazio diventa un simbolo concreto della memoria e dell’impegno civile contro la criminalità organizzata.

Annalisa Schillaci, durante il suo intervento, ha dichiarato: “Ancora una volta, la mafia non ha vinto”. Anche Alfredo Distefano, presidente del Comitato delle Misericordie di Catania, ha elogiato l’iniziativa, sottolineando l’importanza del volontariato nella lotta alla mafia: “Essere volontari significa essere cittadini attivi in una società che deve puntare a mettere in disparte le forme di criminalità e atteggiamenti mafiosi che tanto danneggiano la Sicilia”.

Una Nuova Vita per gli Immobili Confiscati

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di diverse autorità civili e militari del territorio, unite nel celebrare un’importante vittoria simbolica contro la mafia. La struttura, ora completamente rinnovata e aperta alla collettività, rappresenta un passo significativo nella riqualificazione e restituzione di risorse sottratte alla criminalità, dimostrando che la società può e deve vincere la sua battaglia contro la mafia.

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Redazione