Prosegue l’impegno dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania nell’azione di controllo economico del territorio, volta ad assicurare l’efficace contrasto ai diversi fenomeni illeciti potenzialmente rilevabili in ambito provinciale, con particolare riguardo al lavoro sommerso e ai possibili fenomeni di impiego di manodopera clandestina.
Le fiamme gialle, nei giorni scorsi, hanno individuato 17 lavoratori che venivano impiegati irregolarmente all’interno di una società operante nel settore della ristorazione.
In particolare, i militari della Compagnia di Acireale hanno sanzionato una nota caffetteria e pasticceria del territorio acese che impiegava ben undici lavoratori in nero quali cuoco, banconisti e camerieri, in assenza della preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro agli organi competenti da parte del datore di lavoro privato e senza che fosse stato sottoscritto alcun contratto di lavoro. Inoltre sei sono risultati irregolari, questi ultimi per retribuzione corrisposta in contanti ed infedele registrazione degli orari lavorativi sul Libro Unico del Lavoro.
Le menzionate violazioni alla normativa di settore prevedono una sanzione amministrativa pecuniaria per un ammontare da 36.000 a 209.000 euro.
Al momento dell’accesso presso i locali dell’esercizio commerciale, i finanzieri acesi hanno rilevato che oltre il 10% dei dipendenti risultava essere impiegato in nero. Ciò ha determinato la segnalazione della società all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania per l’applicazione della “sospensione dell’attività imprenditoriale”.
L’attività del Corpo prosegue a presidio del rispetto delle normative vigenti e nell’incessante opera di contrasto al sommerso da lavoro, piaga per il sistema economico sia in termini di tutela dei lavoratori che di concorrenza sleale rispetto alle attività commerciali oneste, operanti in settori sostanziali per l’economia acese e del distretto etneo, quali quello della ristorazione, del commercio e dei servizi.