Viagrande: furto aggravato, eseguita ordinanza di custodia
Su delega della Procura di Catania, i Carabinieri della Stazione di Viagrande hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Catania a carico di un pregiudicato del posto, di 33 anni, in relazione al reato di furto aggravato.
Secondo la ricostruzione, i fatti che hanno originato l’emissione della misura cautelare de qua, in una sequenza cronologica che evidenzia la proclività a delinquere del 33enne che, invero, avrebbe ulteriormente perseverato nella sua condotta delittuosa se non fosse stato tempestivamente riconosciuto dai Carabinieri, si sono svolti nella cittadina pedemontana etnea sul finire dello scorso mese di giugno.
In particolare il 33enne, pregiudicato per reati specifici contro il patrimonio, aveva preso di mira le attività commerciali viagrandesi e limitrofe, realizzando furti al loro interno nell’arco notturno, destando così vivo allarme tra gli esercenti locali.
In particolare, il 21 giugno il 50enne titolare di una barberia, sita in quella via Vittorio Emanuele, ha denunciato ai Carabinieri della locale Stazione d’aver subìto il furto di circa 200 euro che egli custodiva all’interno della cassa del proprio esercizio commerciale aggiungendo che, verosimilmente, il ladro sarebbe entrato attraverso una porta sul retro, confinante con una vecchia abitazione attigua in stato di abbandono.
Nella stessa mattinata, però, anche il titolare 51enne di una fioreria sita accanto la predetta barberia si è rivolto ai Carabinieri viagrandesi per denunciare d’aver subìto il medesimo reato, perpetrato con la stessa metodologia, che gli avrebbe causato l’ammanco di 500 euro anch’esse contenute nella cassa del negozio.
In quest’occasione, però, la presenza di un sistema di videosorveglianza, ha consentito ai militari di acquisire nell’immediatezza le immagini del furto e, quindi, di avere contezza delle fattezze fisiche del responsabile del reato che, come rilevato dal video, cercava maldestramente di coprirsi il volto apponendosi la t-shirt sul viso.
Ma per il 51enne fiorista purtroppo, appena nella nottata successiva, il ladro avrebbe reiterato la sortita all’interno del suo esercizio commerciale, con lo stesso modus operandi ma avvolgendosi stavolta una maglietta sul capo che comunque, anche in questo caso, non gli ha concesso di oscurare efficacemente il proprio volto. Nell’occasione il malvivente avrebbe rubato solo 12 euro, impadronendosi però di un computer portatile del valore di circa 1000 euro.
La notte successiva, quella del 23 giugno, a dover sporgere denuncia di furto presso la Stazione Carabinieri di Viagrande è stata la volta del 41enne titolare di un bar di via Garibaldi, del comune di Aci Bonaccorsi.
Anche in questo esercizio, però, la presenza di un sistema di videosorveglianza ha consentito ai militari di entrare in possesso delle immagini che hanno registrato l’autore del furto, ancora goffamente travisatosi con la maglietta sul viso, stavolta introdottosi all’interno del bar attraverso il sottotetto e razziando la somma di 600 euro, anche in questo caso custodite nella cassa.
L’identificazione del responsabile dei raids, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio dell’indagato, è stata resa possibile ai Carabinieri dalla disamina dei molteplici filmati che ritraggono il 33enne, viagrandese ed ampiamente conosciuto dai militari del posto per le sue pregresse vicende giudiziarie.
L’uomo, infatti, ha agito seguendo un copione comune a tutti gli “obiettivi” da lui presi di mira, attuando la stessa metodologia volta ad oscurare il proprio volto ai sistemi di videosorveglianza che, però, si è rivelata fallimentare per lui per lo scostamento dal viso dell’indumento all’uopo utilizzato, che ne ha consentito il riconoscimento dai militari.
Le risultanze investigative, così compendiate all’Autorità Giudiziaria dai Carabinieri di Viagrande, hanno consentito al GIP del Tribunale etneo di emettere il provvedimento cautelare a carico del 33enne, che è stato quindi associato al carcere catanese di Piazza Lanza.