venerdì 3 Maggio 2024
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Caro Voli: Sammartino, “siciliani vessati con tariffe aeree inconcepibili”

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Adolfo Urso: "Wilson faccia quel che crede. L'Italia e' il primo mercato della compagnia"

“Wilson faccia quel che crede. L’Italia e’ il primo mercato della compagnia, il piu’ appetibile d’Europa. Se taglieranno rotte, le riempira’ qualcun altro. Mi chiedo solo se gli azionisti di Ryanair sono della stessa opinione”.

Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a colloquio con La Stampa parlando della disputa che si e’ aperta con Ryanair dopo il provvedimento varato dal governo contro il caro voli. Il titolare del Mimit fa notare: “Quando vengono messi in vendita biglietti a mille euro in concomitanza di eventi alluvionali il mercato non c’entra nulla. Si chiama speculazione”. Secondo Urso Rynair in questi anni sul mercato italiano ha fatto “quel che ha voluto” e che ora la situazione “deve cambiare”.

Sulla vicenda caro voli, è chiaro anche il vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino: “dopo aver vessato per anni i passeggeri siciliani con tariffe aeree inconcepibili durante le festività e nel periodo delle vacanze estive, la Ryanair si appella al libero mercato per contestare la sacrosanta stretta arrivata dal governo nazionale, dopo i ripetuti appelli del presidente Schifani”.

“Viene da dire – ha sottolineato Sammartino – che hanno una concezione strana del liberismo, nel caso della Ryanair fatto di cartelli con le altre compagnie per mantenere alti i prezzi e di contributi elargiti a piene mani dalle società di gestione per atterrare negli aeroporti siciliani: l’antitesi del libero mercato. I siciliani hanno diritto a poter viaggiare pagando un costo del biglietto onesto, insieme a servizi puntuali e a strutture aeroportuali efficienti. Non saranno minacce sguaiate a fermare l’azione intrapresa dal governo siciliano”.

Sulla vicenda il presidente della Regione, Renato Schifani, mette le mani avanti con una domanda: “Vale più un principio costituzionale o le regole dell’Ue? La Commissione europea potrebbe intervenire per modificare la norma del governo nazionale, che peraltro ho molto apprezzato.

Ma se lo facesse, sarebbe messo a rischio il diritto alla mobilità sancito dall’articolo 16 della nostra Costituzione, che prevede che ad ogni cittadino debba essere garantita ogni forma di libertà di movimento. In questo caso, ritengo che l’Esecutivo dovrebbe adoperarsi per garantire questo principio costituzionale e impedire che si crei una “mobilità per censo”, per cui i ricchi possono viaggiare e i poveri no”.
“Insieme alla riflessione, arriva anche la frecciata su Ryanair, che “da un lato esalta la libertà del mercato, dall’altro intasca i contributi: dall’aeroporto di Palermo ha ottenuto 15 milioni di euro nel 2022″.

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