In Sicilia

Costo del denaro, la Sicilia studia aiuti per le imprese, le mosse di Schifani

Un piano della Regione siciliana per aiutare il sistema imprenditoriale siciliano in questo momento difficile della congiuntura con intervento che consenta di abbattere il costo del denaro. Una misura che la Regione punta a finanziare addirittura con fondi regionali grazie all’andamento di cassa che viene giudicato positivo. Ad annunciare l’iniziativa il governatore siciliano Renato Schifani che fa il bilancio di un anno di governo e ribadisce l’impegno a sostenere il sistema produttivo: «Sono un liberale – dice – e penso che alla base vi siano le imprese che danno lavoro e sviluppo».

L’intervento della Regione
L’intervento della Regione sul fronte del credito alle imprese parte da una considerazione semplice quanto drammatica: “Abbiamo notato che gli affidamenti alle aziende da parte del sistema bancario sono crollati di 600 milioni nel 2023 e questo, riteniamo, per l’aumento del costo del denaro e il calo degli affidamenti ha per conseguenza un calo degli investimenti. Ecco perché pensiamo sia necessario intervenire in linea con quanto abbiamo fatto sin qui». Il provvedimento è allo studio: c’è da capire bene non solo con quali risorse finanziarlo ma anche come farlo tecnicamente: «È un’iniziativa coraggiosa perché senza precedenti: visto che abbiamo più risorse, diciamo tributarie, dobbiamo interrogarci come utilizzarle non parcellizzarle perché la parcellizzazione non è utile a nessuno – spiega il presidente della Regione siciliana – . Potremmo ancora una volta utilizzare l’Irfis, la nostra finanziaria regionale che ha fatto un ottimo lavoro con le misure che gli sono state affidate. Faremo una verifica tra qualche mese e se tutto andrà come pensiamo procederemo con questa iniziativa”.

L’inizio del 2024 è stato segnato dall’approvazione in tempo utile, dopo parecchi anni, della Legge di stabilità della Regione e del Bilancio che ha evitato l’esercizio provvisorio che tanti problemi ha creato negli anni al sistema economico dell’isola: sarà evitato, sicuramente, il ritardo nei pagamenti che rappresentava una palla al piede soprattutto per le imprese. E per quanto riguarda i pagamenti alle aziende, Schifani ricorda che «nel 2023 sono stati immessi sul mercato 18,6 miliardi e i tempi di attesa sono stati ridotti di circa cinque mesi. L’incremento rispetto al 2022 è stato di 1,8 miliardi e di 2,4 miliardi rispetto al 2021». L’attenzione resta alta sul fronte della spesa, soprattutto dei fondi extraregionali: “La prossima settimana – dice Schifani – abbiamo un appuntamento decisivo per l’approvazione della bozza del piano di interventi a valere sui fondi Fsc 21-27: a disposizione sei miliardi”.

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Redazione