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Elezioni: urne aperte dalle 7 fino alle 23

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per le regionali il sistema elettorale prevede un solo turno con metodo misto, senza ballottaggio

Urne aperte dalle 7 fino alle 23 anche in Sicilia, per le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana, per le quali risultano interessati 391 comuni, di cui 66 con popolazione superiore a 15.000 abitanti e 325 sino a 15.000 abitanti, per un totale di 4.657.192 elettori. Lo scrutinio delle schede sara’ effettuato domani a partire dalle 14. Il sistema elettorale prevede un solo turno con metodo misto, senza ballottaggio.

Per l’elezione dei 70 deputati dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) viene adottata la seguente ripartizione: 62 seggi sono attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al cinque per cento a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, otto a Messina, sei ad Agrigento, cinque a Siracusa e a Trapani, quattro a Ragusa, tre a Caltanissetta e due a Enna); un seggio spetta al candidato alla Presidenza della Regione eletto; sei seggi vengono assegnati all’interno della lista regionale del candidato presidente (cosiddetto listino).

Si tratta, in sostanza, di una lista bloccata che funziona da premio di maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all’Ars. I seggi a tal fine non utilizzati sono distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento; un seggio spetta al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze. E’ proclamato Presidente della Regione il capolista della lista regionale che ottiene il maggior numero di voti validi.

I candidati alla presidenza della Regione Siciliana sono l’ex presidente del Senato Renato Schifani, che ha raccolto intorno a se’ il centrodestra unito: Forza Italia, Lega (Prima l’Italia), Fratelli d’Italia, Democrazia cristiana, Popolari e autonomisti; la parlamentare europea Caterina Chinnici, sostenuta da Partito Democratico e Cento passi per la Sicilia di Claudio Fava; l’ex vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, sostenuto “Azione-Italia viva – Calenda”; l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, a capo del movimento “Sud chiama Nord”; Nuccio Di Paola, capogruppo all’Ar del Movimento 5 Stelle; Eliana Esposito, sostenuta da “Siciliani Liberi”.

Per quanto riguarda le regionali, la scheda e’ unica, di colore verde, ma l’elettore dispone di due voti: un voto per la scelta della lista regionale, il cui capolista e’ candidato alla carica di Presidente della Regione; un voto per la scelta della lista provinciale e in questo caso si puo’ esprimere la preferenza per uno dei candidati alla carica di deputato regionale; nel caso in cui non venga espresso alcun voto per una delle liste regionali, il voto validamente espresso per una lista provinciale si estende automaticamente anche alla lista regionale collegata.

E’ prevista la possibilita’ di esprimere il voto disgiunto. L’elettore puo’ votare una lista regionale e una lista provinciale non collegate fra loro. Quindi e’ possibile, tecnicamente, esprimere una preferenza per un deputato all’Ars e una preferenza per un candidato alla Presidenza della Regione appartenente a uno schieramento politico differente.

Per quanto riguarda le nazionali. Per la prima volta, inoltre, anche i diciottenni potranno votare per eleggere i senatori. L’attuale legge elettorale prevede un sistema “misto”, con una componente maggioritaria uninominale e una proporzionale plurinominale: 147 seggi alla Camera e 74 seggi al Senato (compresi i collegi in Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige) sono assegnati in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato più votato, mentre i restanti seggi delle circoscrizioni del territorio nazionale (rispettivamente 245 e 122 per la Camera e per il Senato) vengono assegnati in collegi plurinominali, con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento. Agli elettori vengono consegnate due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. Sulle schede è indicato il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno di ciascuna lista o delle liste in coalizione che sono collegate. Accanto al simbolo di ciascuna lista, poi, si trovano i nomi dei candidati nel collegio plurinominale.

Il voto può essere espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista (in questo caso il voto è valido sia per la lista sia per il candidato nel collegio uninominale) oppure tracciando un segno sul nome del candidato nel collegio uninominale (in tal caso il voto è valido sia per lista che per l’elezione del candidato nel collegio uninominale e se ci sono più liste collegate i voti sono ripartiti tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti). È possibile anche barrare sia il simbolo della lista, sia il nome del candidato nel collegio uninominale. Non è previsto il voto disgiunto. In totale, i candidati alla Camera e al Senato sono oltre seimila. Degli oltre 46 milioni di elettori in Italia (in totale gli italiani chiamati al voto sono 50,8 milioni, compresi i 4,7 milioni all’estero), secondo i dati del ministero dell’Interno, per il 51,74% sono donne e per il 48,26% uomini.  Alle 23 di oggi, a conclusione delle operazioni di voto, dopo l’accertamento del numero dei votanti, lo scrutinio partirà dalle schede del Senato. Seguirà lo spoglio per la Camera.

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