Emergenza idrica e disservizi in Sicilia: la sfida della continuità scolastica e dei servizi essenziali
Durante la sua recente visita in Sicilia, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’urgenza di affrontare gli effetti del cambiamento climatico, descrivendoli come gravi e indifferibili. In un intervento durante la cena di Stato a Berlino con il Presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, Mattarella ha evidenziato come la transizione verde sia ormai necessaria, puntando su collaborazioni internazionali per contrastare l’emergenza ambientale.
Il cambiamento climatico, con temperature in aumento e precipitazioni sempre più scarse e irregolari, sta contribuendo al progressivo esaurimento delle risorse idriche. La Sicilia sta affrontando una delle più gravi crisi idriche dai primi anni ‘90, come ha ribadito Salvo Cocina, dirigente regionale della Protezione civile, durante un recente consiglio comunale a Caltanissetta. L’invaso Ancipa, fondamentale per l’approvvigionamento idrico della regione, rischia di essere vuoto entro dicembre se non ci saranno piogge abbondanti. Cocina ha sottolineato che la ricerca di nuove fonti d’acqua è cruciale, spingendo i sindaci a riattivare pozzi abbandonati o requisire quelli privati per mitigare l’emergenza.
Nonostante gli sforzi, la situazione rimane critica: su ottanta pozzi individuati, solo trenta sono utilizzabili, e l’Ancipa, che rifornisce Caltanissetta e San Cataldo, non basta a coprire le esigenze. Il direttore di Caltaqua, Andrea Gallé, ha evidenziato come la turnazione a sei giorni sia già un risultato positivo, ma senza nuove risorse idriche, si potrebbe arrivare a una turnazione di nove o dieci giorni.
Le proteste degli abitanti di Caltanissetta, che chiedono azioni concrete per sbloccare la situazione, hanno portato anche a un’indagine della Procura su eventuali negligenze nella gestione della crisi idrica. Le difficoltà non si limitano a Caltanissetta: anche a Enna e Agrigento la mancanza di acqua sta creando gravi disagi, con numerosi comuni che restano senza rifornimenti idrici.
Nel frattempo, anche l’accesso alla scuola è compromesso. A Caltanissetta, l’Università di Palermo ha introdotto la didattica mista (presenza e online) fino al 2 ottobre a causa delle interruzioni del servizio idrico. La Kore di Enna potrebbe adottare misure simili se le riserve idriche non saranno sufficienti per garantire un’adeguata gestione delle strutture. A peggiorare la situazione, le scuole faticano anche a garantire assistenza agli studenti con disabilità, in attesa dei fondi ministeriali che dovrebbero essere inseriti nell’assestamento di bilancio.
Intanto, l’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ha aperto le domande per il sostegno alle imprese siciliane danneggiate dalla siccità che ha colpito l’isola tra gennaio e maggio 2024. L’applicativo disponibile sul portale SIAN permette la presentazione delle richieste di aiuto fino al 15 ottobre 2024. L’iniziativa, che punta a sostenere i settori di produzione di cereali, legumi e foraggi, è supportata da un fondo di 25 milioni di euro, con 15 milioni provenienti da risorse nazionali e 10 milioni dalla Regione Sicilia. AGEA e la Regione hanno firmato un accordo per semplificare l’iter procedurale, con l’obiettivo di accelerare il processo di erogazione degli aiuti alle aziende in difficoltà.
Parallelamente, i disservizi nei trasporti pubblici stanno aggravando ulteriormente la situazione. Corse di autobus fondamentali per gli studenti delle province di Catania e Siracusa sono state cancellate, alimentando i tassi di dispersione scolastica, già elevati in queste aree. A partire dal 24 settembre, i sindaci del messinese hanno denunciato l’interruzione del trasporto interurbano, creando enormi disagi per studenti e pendolari. La Cgil e la Filt Sicilia, insieme ai rappresentanti di Messina, hanno espresso solidarietà ai sindaci, denunciando che quella che doveva essere una misura temporanea ha finito per compromettere intere tratte senza alcun preavviso per l’utenza. Inoltre, i lavoratori dell’AST sono stati messi in ferie forzate.
Le sigle sindacali chiedono alla Regione Sicilia il ritiro immediato degli atti che affidano ai privati oltre 2 milioni di chilometri di tratte in tutta l’Isola, compresi centri come Palermo, Catania e Ragusa. Secondo i segretari di Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e Filt Sicilia, Alessandro Grasso, la Regione dovrebbe concentrarsi sul risanamento dell’AST, investendo su nuovi mezzi e garantendo la stabilizzazione del personale, come nel caso degli otto lavoratori di AST Sistemi a Palermo.