In Sicilia

Finanziaria regionale: accordo sui fondi agli assessorati e nuove polemiche sui contributi

regionale. La corsa verso l’approvazione della legge di stabilità ha subito un’accelerazione decisiva quando i deputati sono tornati a discutere l’articolo 11, riguardante i contributi agli assessorati. Dopo lo stop causato dal voto segreto nella seduta prenatalizia, il governo e la maggioranza hanno trovato un’intesa che ha permesso di superare le divisioni interne. Questo risultato ha spianato la strada verso l’approvazione definitiva della Finanziaria.

L’articolo in questione prevede lo stanziamento di due milioni di euro per l’assessorato alla Famiglia, guidato da Nuccia Albano (DC), tre milioni e mezzo per il Turismo di Elvira Amata (FdI) e altri due milioni per l’acquisto di scuolabus attraverso l’assessorato all’Istruzione di Mimmo Turano (Lega). Mentre il finanziamento per gli scuolabus è sempre stato condiviso, gli altri fondi avevano generato forti critiche e sospetti, soprattutto dall’opposizione. Il deputato Pd Antonello Cracolici, presidente della Commissione Antimafia, aveva parlato di una possibile “centrale di spesa clientelare” nell’assessorato alla Famiglia. Anche sul Turismo non sono mancate polemiche riguardanti iniziative come SeeSicily e la partecipazione della Sicilia a Cannes.

Per superare le tensioni, il governo ha modificato il testo dell’articolo, specificando la destinazione dei 3,5 milioni destinati al Turismo. I fondi finanzieranno eventi come le Celebrazioni Belliniane, la Coppa degli Assi, il Sicilia Jazz Festival e la Settimana di musica sacra. Questa chiarezza ha permesso di ricompattare la maggioranza, che aveva precedentemente manifestato dissensi attraverso un voto segreto favorevole a un emendamento dell’opposizione.

L’approvazione dell’articolo 11 ha segnato una svolta nei lavori d’Aula, lasciando da discutere solo gli stanziamenti per i Comuni. Durante una pausa dei lavori, il governo ha preparato due maxiemendamenti. Uno ha rimosso alcune norme controverse, come quelle relative alla Zes e ai compensi delle partecipate. L’altro ha accolto richieste territoriali, destinando risorse a Comuni, enti e fondazioni, soddisfacendo così molte delle richieste dei deputati.

Nel frattempo, la distribuzione dei fondi ha sollevato un altro dibattito. Si è diffusa la notizia di un presunto budget riservato ai deputati: 900 mila euro per i membri dell’opposizione e oltre un milione per quelli della maggioranza. Questo meccanismo è stato duramente criticato dagli “Stati Generali dello Spettacolo”, un coordinamento di 103 associazioni culturali, che hanno chiesto di destinare parte di quelle risorse al Fondo unico regionale per lo spettacolo (Furs). Gli operatori del settore hanno inviato una lettera ai deputati, chiedendo di incrementare il Furs per evitare il fallimento di molte realtà culturali e contrastare i privilegi garantiti da norme ad personam.

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Redazione