In Sicilia

Lombardo, “il percorso comune con la Lega va costruito un passo alla volta”

“Oggi parleremo della riorganizzazione dell’Mpa a quasi 80 anni dalla conquista dello statuto: temo che lo spirito autonomistico si stia indebolendo, c’è bisogno di rilanciarlo. Ho la sensazione che anche per un’operazione delle più semplici in Regione si debba telefonare a Roma per capire cosa ne pensano: questa è la negazione dell’autonomia e delle prospettive di crescita”.

Così il leader di Mpa Raffaele Lombardo, intervenuto a margine di un incontro elettorale all’Astoria Palace Hotel. Dove in prima fila, c’è anche Gianfranco Micciche’. A invitarlo è stato il leader degli autonomisti Raffaele Lombardo che ha raccolto la classe dirigente del partito per fare il punto dopo il patto federativo con la Lega di Matteo Salvini. Un’alleanza strategica per le europee del prossimo anno quella tra Lega e Mpa con un peso politico rilevante in Sicilia.

“Il percorso comune con la Lega è molto difficile: l’accordo va costruito un passo alla volta, siamo due movimenti diversi che devono conoscersi meglio. Sono convinto che questo patto potrà garantire maggiore stabilità al governo regionale e integrare le nostre forze: in tanti all’interno del movimento la pensano diversamente e ancora oggi leggo diversi appelli a tornare indietro, ma per noi si tratta di una svolta”. A evidenziarlo è il leader di Mpa Raffaele Lombardo.

“La riforma delle province si deve fare non per rimettere in campo presidenti e consiglieri, ma perché senza una guida politica legittimata dal voto dei cittadini il sistema ha funzionato poco e niente: visto che questa legge si deve fare, essendo nel programma, tanto vale puntare sui consorzi dei Comuni a spesa invariata”. “Se il governo ha deciso di fare i termovalorizzatori, sui quali ribadisco di non essere un nemico mortale come qualcuno dice, allora si realizzeranno perché sono nel programma”.

Sulla Sanità si esca da questo impasse: “In più leggo che i manager sarebbero 38 anziché 49, perché l’elenco sarebbe stato sfrondato, se fosse confermato, ritengo che sia un errore”. Lo vogliamo capire che cosi non si va da nessuna parte. Vorrei vedere come sono scritti gli atti, ma non interessa a me”. “Sulla Sanità si sta procedendo di errore in errore: i manager stanno superando il limite di cinque anni per la loro carica con proroghe a titolo temporaneo, cosa che aggiunge ulteriore incertezza che sta portando al fallimento della Sanità Siciliana”.

“È l’Europa delle regioni più che degli Stati, ogni politica comunitaria guarda essenzialmente alle regioni: sono loro a essere chiamate a spendere le risorse, se queste arrivano in ritardo le perdono le regioni e non gli Stato”. Lo sottolinea il leader di Mpa Raffaele Lombardo a margine di un incontro elettorale all’Astoria Palace Hotel. “Rispetto alla scadenza del Pnrr la Sicilia è in ritardo: non so se la tagliola del 2026 ci consentirà di arrivare in tempo, ma mi chiedo se sarebbe una bestemmia concedere una proroga per fare meglio le cose piuttosto che farle in fretta e male”, continua Lombardo.

“La mia area politica nel ’92-93 faceva capo in Sicilia a tre uomini che si chiamavano Calogero Mannino, Sergio Mattarella e Rino Nicolosi: tre grandi politici, io ero più legato al primo; il secondo è oggi uno stimatissimo presidente della Repubblica, il terzo fu un grande presidente della Regione siciliana. Quella era la Dc: ora io mi posso chiamare organizzazione delle nazioni unite ma faccio ridere. Quella fase storica si è conclusa, tanto per essere chiari”.

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Redazione