In Sicilia

Maltrattamenti in famiglia, scatta la custodia in carcere

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La Procura di Catania, nell’ambito di attività investigativa svolta dai militari della Stazione di Maletto a carico di un 55enne romeno e residente a Maletto, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere, a seguito della quale è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.

Le indagini coordinate dal pool di magistrati specializzati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio dell’indagato, hanno fatto luce sulle condotte abituali e reiterate che sarebbero state poste in essere dall’uomo, spesso in preda ai fumi dell’alcol, nei confronti della ex convivente 43enne e della loro figlia minorenne.

L’uomo, pregiudicato per reati di violenza, nel corso della convivenza con la sua compagna avrebbe posto in essere una serie di maltrattamenti e di violenze denunciati dalla donna, che sarebbero proseguiti anche dopo la fine della relazione.

In particolare, nell’esposizione della denuncia la vittima ha dichiarato che sarebbe stata pesantemente ingiuriata e minacciata dal compagno, per futili motivi, il quale pretendendo che fosse lei e la figlia ad abbandonare il tetto coniugale, in modo da costringerla ad andarsene, le avrebbe detto: ”Se entri dentro casa ti ammazzo e poi mi faccio la galera. Non mi interessa niente, ti brucio!”, e ciò noncurante della presenza della loro figlia minore.

In particolare, dopo la fine della relazione, il 55enne avrebbe preteso di continuare a permanere in casa con la moglie e la figlia, mostrando spesso un atteggiamento violento a causa di uno stato di alterazione psicofisica a causa dell’abuso di alcolici.

Quando finalmente la donna riusciva a farlo allontanare dall’abitazione, in una circostanza il 55enne sarebbe tornato a casa e avrebbe preso a spallate la porta di ingresso, non riuscendo nel suo intento, in quanto si sarebbe dato alla fuga dopo aver compreso che la vittima aveva chiamato i Carabinieri per farli accorrere in suo aiuto. Non pochi sarebbero stati gli episodi di violenza fisica, come quello in cui l’uomo avrebbe anche messo le mani alla gola della donna, aggredendola poi con spintoni e strattonamenti, dinanzi alla figlia in lacrime.

Infine, dopo aver scorto la ex in compagnia di un altro uomo, unitamente alla figlia, avrebbe minacciato entrambi dicendo: “Vi spacco la testa a tutti e due, vengo a cercarvi a casa e vi ammazzo”, poi avrebbe tentato di aggredire l’uomo con una bottiglia di vetro rotta, e avrebbe spinto la ex così forte da farla rovinare in terra.

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Redazione

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