“Da Berlusconi ho imparato che bisogna ascoltare tutti e poi decidere con calma. E che a volte occorre anche saper fare un passo indietro per il bene della coalizione, perché uniti si vince e divisi si perde. Io sarò uomo del confronto, della mediazione”.
Lo dice Renato Schifani, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana, in nu’intervista al Giornale di Sicilia. “Io non mi sono mai auto candidato – spiega – il mio progetto era di restare al Senato, la mia seconda a casa. Non nascondo che ero preoccupato perché i veti incrociati avevano portato a un pericolosissimo stallo”.
“E si rischiava un bis del 2012 (quando il centrodestra arrivo alle urne con 2 candidati, ndr) che per fortuna è stato evitato”. “Sento questa responsabilità”, di cementare la coalizione “e farò di tutto per ascoltare tutti senza avere posizioni aprioristiche. Sarò un soggetto imparziale e rispetterò la pari dignità delle forze politiche”.
Una questione sarà gestire la competizione elettorale tra Forza Italia e Di. “La mia storia è in Forza Italia – dice Schifani – ma Fratelli d’Italia essendo in questo momento il primo partito ha condiviso la mia scelta. In più ho registrato il consenso spontaneo di Lombardo, Cuffaro, Lupi, Toti, Romano. Sapevo che la Lega era pronta a sostenermi. Sarò un elemento di mediazione, non ci saranno frizioni”.
Nell’intervista Schifani anticipa alcuni punti del programma. Sui rifiuti, “di sicuro non si può andare avanti pensando di spedire i rifiuti fuori o con altri soluzioni tampone. I termovalorizzatori sono una risposta. Il mio programma sarà incentrato sui temi dell’ambiente ma anche sulla spinta all’imprenditoria sana. Spero che avremo 2 governi di centrodestra, in Sicilia e a Roma, per un migliore dialogo che permetta di accelerare gli investimenti sulle infrastrutture a cominciare dal Ponte sullo Stretto, l’alta velocità e la ristrutturazione della PalermoCatania. Riguardo alla sanità, ci sono delle eccellenze da valorizzare. Inoltre il Pnrr permetterà di aumentare i presidi sul territori. Io valuterò i problemi m anticipo che a parità di costi col pubblico il settore privato va considerato una risorsa che deve aiutarci ad abbattere le liste d’attesa”.