Sanità: Schifani, “un piano per tagliare le liste d’attesa”
Un piano per tagliare le liste d’attesa in sanità, con la collaborazione di pubblico e privato. Per le emergenze, abbiamo deciso di privilegiare la realizzazione e il rafforzamento delle strutture pubbliche. Ad annunciarlo al forum al Quotidiano di Sicilia, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“Il primo comparto che ha avuto bisogno dell’intervento del mio Governo – spiega – è stato quello della Sanità, dove ho individuato due temi in particolare: il primo è quello della riduzione e dell’abbattimento delle liste d’attesa, per le quali sto già lavorando con l’assessore al ramo Giovanna Volo e il direttore Salvatore Iacolino, nuovo capo del Dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute”.
A breve – ha detto Schifani – faremo una conferenza stampa dove presenteremo proprio il Piano di abbattimento delle liste di attesa, per il quale utilizzeremo più di 40 milioni di euro residui sui fondi nazionali che ci sono stati assegnati. Prevediamo di operare una divisione di questi fondi: 20 milioni di euro per l’apparato pubblico e 20 per il settore privato, cui chiederemo di darci una mano per raggiungere l’obiettivo dell’abbattimento delle liste di attesa. Non escludo che la Regione possa rimpinguare questa somma con altri 5-10 milioni in maniera tale da rendere più corposo questo che è comunque un intervento one off, cosiddetto una tantum”.
“Abbiamo fatto una scrematura per vedere quante liste erano ancora in vita e abbiamo proceduto alla pulizia di quasi il 50% delle stesse. A Palermo risultavano più di 140.000 liste di attesa, numero che si è ridotto a 60-70.000. Questa pulizia si è rivelata utile per cominciare a mettere ordine sul terreno dove intervenire e soprattutto sui numeri che avevano bisogno di correzioni. Entro fine mese comunicheremo ai siciliani come intendiamo procedere in merito. E questo lo potremo fare anche investendo sulla collaborazione dei privati. In campagna elettorale ho sempre detto che tutelare la salute dei cittadini è una funzione pubblica, ma al di là di chi la realizza, che sia il pubblico o il privato. Siamo già in contatto con le strutture private e con l’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). Fatto questo, metteremo a regime il sistema delle prenotazioni, perché così com’è strutturato ora non funziona”.
“Il secondo tema che abbiamo affrontato – aggiunge il Governatore – è stato quello delle emergenze, dove abbiamo deciso di privilegiare la realizzazione e il rafforzamento delle strutture pubbliche. Valuteremo anche quali comparti, quali realtà, del settore privato accreditato, ma comunque di eccellenza, potranno anche svolgere un ruolo di emergenza, con i dovuti costi naturalmente e quindi programmerò delle riunioni con gli esperti della sanità e i rappresentanti dell’Aiop, per vedere quali possono essere le strutture che ci garantiscano un’emergenza qualificata. Sono convinto che anche in quel comparto vi possano essere delle realtà in grado di sopperire, ricoverando pazienti che in prima istanza sono stati stabilizzati in ospedale”.
“Questa fase di collaborazione già c’è, però io intendo protocollare questo percorso, perché per ora avviene tutto in maniera improvvisata. Sono molto soddisfatto dell’attività sanitaria portata avanti dal direttore Iacolino e dall’assessore Volo, che è un’esperta di quel mondo. È stata direttore sanitario in diverse strutture della Sicilia: il Policlinico di Palermo e di Messina, l’Asp di Palermo, l’Oasi di Troina e l’Asp di Enna tra le altre. Inoltre, ho voluto dare un forte impulso al completamento del Polo pediatrico, per garantire ai piccoli pazienti siciliani il diritto alle cure senza dover andare fuori dall’Isola e far diventare la Sicilia un punto di riferimento per le cure infantili”.
Inoltre, sottolinea Schifani: “Come ho accennato, desidero ridurre i viaggi della speranza. In quest’ottica si inserisce la realizzazione dell’intesa, che nasce da una gara europea, tra Ospedale Civico e Gruppo San Donato per l’attivazione della Chirurgia pediatrica che si è chiusa dopo la scomparsa del professor Marcelletti. È un’operazione voluta anche dal manager del precedente Governo, noi l’abbiamo condotta in porto, nel senso che abbiamo seguito questa vicenda, firmato il protocollo e giorni fa l’abbiamo inaugurata, ma simbolicamente, perché la struttura già era occupata da pazienti e non volevamo turbare la serenità degli stessi”.
“È un’operazione che ritengo importante, che crea un partenariato tra pubblico e privato di eccellenza. Questo porterà a evitare sempre di più i viaggi della speranza perché l’impegno del gruppo San Donato è quello di dirottare su Palermo i bambini cardiopatici da Napoli in giù. Men che meno ci saranno viaggi della speranza dei siciliani, grazie al polo che si viene a creare in Sicilia. Ci siamo anche spesi per riattivare una delle incompiute che gridavano vendetta e cioè il Polo pediatrico di Palermo, l’ex Cemi (Centro di eccellenza materno infantile) di Fondo Malatacca, dal 2017 abbandonato a seguito del fallimento della ditta appaltatrice”.
“La Giunta ha approvato la proposta dell’assessore Volo per l’utilizzo di 118 milioni di euro circa, attraverso la riprogrammazione delle risorse stanziate con l’articolo 20 della legge dello Stato 67 del 1988. I nuovi fondi serviranno ad assicurare la totale copertura finanziaria dell’opera, il cui costo, secondo il nuovo quadro economico redatto dall’Arnas Civico, ammonta a quasi 170 milioni, andando a integrare il finanziamento di 51,3 milioni del 2011, all’atto della consegna dei lavori”.
“A fine luglio sarà pronto il progetto esecutivo aggiornato ai prezzi e, a quel punto, si potrà procedere a bandire l’appalto con gara europea. Il Polo pediatrico sarà un ospedale di eccellenza che andrà incontro innanzitutto alle esigenze dei piccoli pazienti. Avrà quasi duecento posti letto comprendenti una serie di specializzazioni, tra cui Oncoematologia pediatrica, Neurologia, Neurochirurgia e Cardiochirurgia. Dopo l’aggiudicazione dell’appalto, vigileremo perché i lavori procedano senza ritardi”.