Settimana Cattolici: Renna, “l’impegno sociopolitico riguarda i cattolici”
Grande attesa per l’arrivo domani del Papa che concludera’ la Settimana sociale dei Cattolici. Jorge Maria Bergoglio dove sara’ accolto dall’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, dall’arcivescovo di Catania Luigi Renna, presidente del Comitato organizzatore delle Settimane sociali, e dal vescovo di Trieste Enrico Trevisi. Al Convention center si aprira’ la serie degli interventi davanti ai quasi mille congressisti: prima il saluto e l’introduzione degli arcivescovi Zuppi e Renna, poi il discorso del Santo Padre.
Al termine, Bergoglio incontrera’ privatamente tre gruppi di persone: i rappresentanti delle diverse comunita’ religiose di Trieste, una cinquantina tra accademici e studenti dell’ateneo triestino, e un terzo gruppo composto da persone con disabilita’ e da migranti. Poco dopo le 10 il trasferimento a bordo della “papamobile” verso piazza Unita’ dove la massima autorita’ della Chiesa cattolica salira’ sul palco, sul quale celebrera’ la messa e recitera’ l’angelus. Gia’ esauriti da giorni i poco piu’ di 8 mila posti a sedere disponibili. Al termine della celebrazione, verso le 12.30, Papa Francesco si spostera’ verso il Molo IV dove, dopo il saluto delle autorita’, risalira’ sull’elicottero per tornare in Vaticano.
“Una delle prospettive più forti” emersa nel corso dei lavori della 50/a Settimana sociale dei cattolici, in corso a Trieste, “è di riprendere in mano la formazione e l’impegno socio politico: come cattolici non possiamo considerare l’impegno sociale e politico come qualcosa che non ci riguarda”. “Le settimane sociali vogliono creare una cultura, in questo caso della partecipazione e della democrazia”. Lo ha detto l’arcivescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, monsignor Luigi Renna, durante un incontro con i giornalisti. Rispondendo a una domanda sulla disaffezione alla partecipazione, monsignor Renna, ha precisato che “gli strumenti legislativi che abbiamo a disposizione potrebbero anche migliorare per favorire la partecipazione ma questo tema non è stato trattato dalla Settimana sociale”.
“Anche tanti cattolici non votano – ha sottolineato – e da questo punto di vista dovrebbero recuperare una dimensione importante della loro testimonianza. Speriamo che la ricaduta” di questo appuntamento “che si avrà nelle diocesi, associazioni e movimenti sia di una maggiore consapevolezza”. Secondo il vescovo di Catania, “quello che forse è mancato per tanto tempo è una formazione al senso civico”: “si tratta di recuperarla anche nella formazione cristiana, non solo in quella scolastica”. “Il cattolicesimo italiano è stato qui in questi giorni – ha concluso – e ci ha dato uno spaccato di una vita che non è la vita italiana dei senza: senza donne, lavoro, giovani, speranza. Invece è l’Italia che c’è: dei giovani, delle donne, delle persone che si interessano degli altri e di quelli che si sforzano di rigenerare i territori e la partecipazione”. Secondo i numeri diffusi durante l’incontro alla Settimana hanno partecipato circa 1.200 persone, di cui 368 donne e 310 giovani; oltre 80 i vescovi presenti. (