La Sicilia si trova di fronte a un rischio crescente di desertificazione, aggravato dalla siccità persistente. Con l’attesa di piogge intense ma di breve durata verso la fine dell’anno, il sistema idrogeologico dell’isola rischia di essere messo a dura prova, in particolare nelle aree più colpite come Agrigentino, Ragusano, Siracusano e Palermitano. Meno critica appare, per ora, la situazione nel Catanese, che grazie alle sue risorse naturali di acqua ha consentito agli abitanti di evitare le peggiori conseguenze della siccità.
Salvatore Lizzio, responsabile degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia, ha esposto la situazione durante un’audizione in Commissione parlamentare insularità. Lizzio ha sottolineato come la siccità non solo stia accelerando il processo di desertificazione, ma stia anche causando l’abbandono delle terre coltivate e un aumento del dissesto idrogeologico, con ripercussioni negative anche sulle infrastrutture stradali nelle zone montane.
“La siccità – ha dichiarato Lizzio – non fa che aggravare le difficoltà nei trasporti e nell’approvvigionamento delle merci, oltre a contribuire all’erosione costiera, fenomeno che danneggia non solo l’ambiente, ma anche le attività turistiche.”
Infine, Lizzio ha confermato che lo Stato ha stanziato circa 900 milioni di euro per interventi sul territorio, ma ha sottolineato come le richieste da parte degli enti locali, soprattutto per le aree montane, superino il miliardo di euro.