Un passo avanti per la sanità in Madagascar: prima fistola artero-venosa eseguita all’ospedale di Antananarivo

Una giornata di svolta per la Nefrologia in Madagascar si è celebrata all’Ospedale pubblico Joseph Ravoahangy Andrianavalona di Antananarivo. Per la prima volta nella storia del paese, è stata realizzata con successo una fistola artero-venosa (FAV) su un paziente di 17 anni, grazie all’intervento del dott. Walter Morale, Direttore della UOC di Nefrologia e Dialisi dell’ASP di Ragusa e Coordinatore nazionale del gruppo accessi vascolari della Società Italiana di Nefrologia (SIN).

L’operazione rappresenta una pietra miliare nella cura dei pazienti malgasci in emodialisi, dove la mancanza di accessi vascolari adeguati ha contribuito a un tasso di mortalità estremamente elevato. La FAV è un accesso vascolare cruciale per i pazienti sottoposti a dialisi, in quanto consente un flusso sanguigno adeguato, riducendo drasticamente il rischio di infezioni gravi, una delle principali cause di decesso in Madagascar.

Il dott. Morale, pioniere della tecnica dell’endoFAV in Italia, ha trascorso una settimana di formazione intensiva con i medici locali, introducendo l’uso dell’Ecocolordoppler e impiantando circa venti cateteri vascolari giugulari. In un contesto sanitario con risorse limitate, è riuscito, insieme al team locale, a realizzare un intervento che in Italia è di routine, ma che in Madagascar è rivoluzionario.

“Questo intervento segna un traguardo storico per la sanità malgascia,” ha dichiarato il dott. Morale. “Portare la tecnica della fistola artero-venosa qui significa offrire una speranza concreta ai pazienti in emodialisi e formare i medici locali per affrontare autonomamente le sfide future.”

L’entusiasmo tra i giovani medici malgasci è evidente, ma le risorse limitate richiedono una rigorosa programmazione per consentire a quanti più pazienti possibile di accedere a questa tecnica salvavita. Grazie all’impegno di Ripartiamo APS e del dott. Morale, l’obiettivo a lungo termine è non solo quello di eseguire interventi chirurgici, ma di lasciare un’eredità formativa, riducendo la mortalità tra i pazienti dializzati di oltre il 50%.

Questa operazione ha aperto la strada a una nuova era per la Nefrologia in Madagascar, offrendo una concreta speranza di miglioramento della qualità di vita per i pazienti affetti da insufficienza renale.