In Sicilia

Violenza: Caramanna, “mancanza di educazione all’affettività”

 “Siamo di fronte alle conseguenze della totale mancanza di educazione all’affettività. E qui veniamo al punto dolente: occorre intervenire non solo a livello repressivo, ma anche e soprattutto a quello preventivo. Intendendo per prevenzione proprio un’educazione all’affettività sia da parte delle famiglie, sia delle scuole e dei servizi sociali”. Lo spiega la procuratrice dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, in un’intervista a La Stampa dove commenta l’ultimo caso di violenza sessuale su una ragazzina di 13 anni a Catania, avvenuto a distanza di sei mesi dallo stupro di Palermo.

“Ci sono molte analogie tra i due episodi di violenza – prosegue -. A partire dal fatto che il comune denominatore è il totale spregio dell’altro, la totale mancanza di rispetto di una ragazza che non viene considerata come un essere umano, ma come un oggetto, come una cosa. Assistiamo a una totale assenza di empatia da parte degli aggressori”.

Per le violenze sessuale si assiste “a un trend al rialzo. Non è semplice capire perché questo accada, in quanto sono molteplici i fattori all’origine. Ma credo che alla base ci sia il presupposto di voler abusare di chi è in una situazione di fragilità, in alcuni casi magari anche di ragazze che hanno bevuto o fatto uso di sostanze stupefacenti”.

In un’intervista al Messaggero la procuratrice spiega ancora che “grazie al decreto Caivano qualcosa sta cambiando, non c’è più quella sensazione di impunità per il fatto di essere minorenni, ora possiamo intervenire arrestando chi si macchia dei crimini gravi”. E poi c’è il ruolo negativo dei social, aggiunge il magistrato, “fanno da cassa di risonanza ai modelli negativi”. Le immagini vengono postate e ripostate per “mostrare agli amici cosa hanno combinato”.

Share
Published by
Redazione