Assist dei “disertori” al governatore Musumeci?
Musumeci si rafforza o si indebolisce? Lo “sgarbo istituzionale” nei suoi confronti non ha precedenti. E quanto accaduto spariglia le carte della politica siciliana. Ma a beneficiarne sarà, quasi certamente, proprio il governatore. L’azzeramento della giunta gli consentirà di mettere subito alla porta gli alleati che gli hanno voltato le spalle, liberandosi così dal “fuoco amico”. E questo inciderà, certamente, sulla campagna elettorale. “Less is more”. Vale anche per la politica? Of course! Meglio meno alleati leali, che tanti con gruppi isolati che remano contro.
I prossimi mesi sono decisivi e Musumeci ha un grande vantaggio: è alla guida dell’esecutivo, la sua ricandidatura è stata già ufficializzata, e al momento non ha rivali, ed è già in campagna elettorale. C’è di più: al di là dei fisiologici detrattori, coerenza, credibilità e carisma lo rendono un candidato forte. Individuare un nome da contrapporre è obiettivamente assai difficile per tutti. Ed è un fatto evidente.
Quanto accaduto ieri potrebbe essere un boomerang per chi ha “mollato” il presidente e rappresentare, invece, un valore aggiunto per la sua rielezione. Musumeci ha dimostrato coraggio e determinazione, affrontando a tamburo battente la questione. Nessuno si aspettava l’azzeramento immediato della giunta. Un’idea, probabilmente, accarezzata da tempo, ma non attuata per non turbare i precari equilibri politici. L’occasione per rompere gli è stata servita su un piatto d’argento. Insomma: come diceva Pietro Nenni: “Fai quel che devi, accada quel che può”. Cosa accadrà al “compagno” Musumeci?