“Election Day? La Lega è pronta, il nostro gruppo dirigente è al lavoro per mettere in campo iniziative in un’unica campagna elettorale. Io sto seguendo la partita romana, Luca Sammartino darà una mano su tutta la parte organizzativa della campagna elettorale”. Così il deputato Nino Minardo, coordinatore della Lega della regione Sicilia, in una intervista a La Repubblica Palermo.
“Per la Lega la priorità è innanzitutto il centrodestra unito, una coalizione che guardi con responsabilità a quelli che sono i problemi reali in Sicilia: rifiuti, infrastrutture, turismo” continua Minardo. “Tutto questo si può fare con un nuovo governo targato Nello Musumeci? Io non mi sono mai permesso di dare giudizi sulle persone perché ne ho profondo rispetto, non lo farò neppure oggi. Ma credo che siamo già in ritardo: la coalizione deve individuare in fretta delle soluzioni che partano dal territorio e che siano unitarie. La Lega ha sicuramente tutte le carte in regola per poter esprimere la candidaturaalla presidenza della Regione”.
“Il nome che propone la Lega? Nino Minardo o Alessandro Pagano? Tra me e Alessandro c’è un rapporto talmente solido, prima di tutto sul piano personale, che qualora si dovesse porre il problema, lo risolveremmo in cinque minuti davanti a un caffè, ne sono convinto – prosegue Minardo – La proposta di Stancanelli? Quello è un dibattito interno a Fratelli d’Italia che guardo con grande rispetto. Io stimo Raffaele Stancanelli, è chiaro che da segretario regionale della Lega non potrei avanzare un nome di un altro partito”.
Sulla forzista Stefania Prestigiacomo e la sua apertura sui migranti Minardo dice: “La nostra posizione su questo argomento mi pare fin troppo chiara: consentire un fenomeno di traffico di uomini animato da persone che lo sfruttano non è positivo. Se qualcun altro preferisce sbarchi, morte e reati, mi dispiace per lui o lei. Noi su questo abbiamo una posizione chiara”.
Tornando all’Election Day: “Semplifica per i cittadini la possibilità di esprimere la propria scelta per entrambi gli appuntamenti. Detto ciò, se Musumeci dovesse decidere di andare avanti fino a novembre, per noi andrebbe bene lo stesso. Il candidato sarà scelto a Roma o in Sicilia? Assolutamente in Sicilia”.