Europee 2024: Renzi, “nessun accordo con Cuffaro”

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“La lista è ambiziosa e si chiama Stati Uniti d’Europa. Perché c’è bisogno di Europa oggi più che mai, in questo mondo impazzito che rischia la terza guerra mondiale solo perché la politica abdica e rinuncia al suo ruolo. Dunque chi crede nella politica e nel futuro, vota Stati Uniti d’Europa. I populisti e i sovranisti, invece, possono votare tutte le varie liste che nel simbolo hanno un cognome, anziché un progetto politico”.

Lo afferma Matteo Renzi sulle prossime elezioni Europee in un’intervista al quotidiano La Sicilia Sulla mancata candidatura nell’Isola di Marco Zambuto, compagno della figlia di Totò Cuffaro, che si è ritirato poco prima della presentazione della lista, spiega che “non c’è stato alcun veto da +Europa”, ma che la decisione “è stata presa tutti insieme per evitare di far gettare fango su Marco e la sua compagna”. “Zambuto – osserva – è una persona perbene e ha subito sulla sua pelle una ingiustizia clamorosa legata all’abuso d’ufficio. Purtroppo il grillismo degli antigrillini – mi riferisco a Calenda, che ormai usa gli stessi argomenti di Travaglio – lo ha additato come un avversario da abbattere”.

“Il fatto che Zambuto sia il compagno della figlia di Cuffaro, che non conosco ma tutti mi dicono essere una magistrata di straordinarie qualità – aggiunge – non può diventare la ragione di un’aggressione mediatica così scandalosa. Difendo Marco Zambuto e la dottoressa Ida Cuffaro. Non ci sono stati veti di Più Europa, ma solo un passo indietro per ragioni di opportunità politica. Marco, Ida e quelli come loro sono cittadini che meritano rispetto e non una ingiustificata, inspiegabile, disumana gogna». Renzi sottolinea che “non c’è stato un accordo tra la Dc e la lista Stati Uniti d’Europa”, ma “ora che questa vicenda è finita, posso dire che questo modo di aggredire le persone è profondamente ingiusto e giustizialista?”.

“La Dc – aggiunge Renzi – non sosterrà i nostri candidati. Proprio perché Cuffaro non è mio alleato mi sento di difendere il principio per cui i diritti costituzionali non possono essere sospesi per editto mediatico. Ha sbagliato, ha pagato duramente con anni di carcere, oggi è un cittadino libero. Chi ha aggredito Stati Uniti d’Europa utilizzando questa storia non solo ha fatto una cosa che non c’entrava niente, ma ha dimostrato di essere un giustizialista e non un liberale”.

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Redazione

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