Il nome di Alessandro Dagnino, noto avvocato e accademico, circola da qualche ora, come uno dei possibili tecnici che andrebbe a ricoprire la carica di Assessore all’Economia della Regione Siciliana. Sarebbe un idea del Presidente Renato Schifani, per sostituire Marco Falcone, ora eletto al Parlamento europeo. Dagnino,50 anni, è un avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore presso l’Università degli Studi Lumsa. Ha anche svolto attività di consulenza in materia fiscale per società italiane, gruppi multinazionali, istituti finanziari e clienti privati. La sua esperienza e competenza nel settore sono state riconosciute anche da Forbes, che lo ha inserito nell’elenco dei cento Italian legal leaders.
Dagnino ha un curriculum impressionante, che include la docenza nel master in Diritto tributario, contabilità e pianificazione fiscale presso la Luiss Business School, nonché esperienze come docente di Diritto finanziario e scienza delle finanze all’Università di Palermo. Ha anche ricoperto il ruolo di consulente giuridico in materia fiscale e di finanza pubblica per governi regionali e assemblee legislative, è stato presidente di Irfis-FinSicilia e membro dell’Aspen Institute Italia.
La nomina di Dagnino arriverebbe in un momento cruciale per la Regione Siciliana, che si trova ad affrontare sfide economiche significative. Con la sua vasta esperienza e la sua comprovata competenza, Dagnino è considerato la figura ideale per guidare l’assessorato all’Economia e navigare attraverso le complesse questioni finanziarie che attendono la regione.
Per quanto riguarda invece in casa Lega, dopo il rigetto del ricorso di Luca Sammartino, da qualche giorno circola il nome di Salvatore Barbagallo, ex preside di Agraria, come nuovo assessore dell’Agricoltura. Barbagallo è noto per la sua esperienza tecnica e per la fiducia riposta in lui dall’ex assessore leghista.
In parallelo, si assiste a un cambiamento significativo anche all’interno della delegazione di Fratelli d’Italia (FdI), con Giusi Savarino che prenderebbe il posto di Elena Pagana nella gestione del Territorio e dell’ambiente. Questi cambiamenti riflettono una dinamica politica in continua evoluzione, dove le alleanze e le nomine sono cruciali per il mantenimento dell’equilibrio e del progresso nella regione. Il rimpasto subito dopo le europee, hanno avuto un accelerazione anche a causa della situazione giudiziaria di Sammartino.
Questi sviluppi sono di particolare interesse per gli osservatori della politica siciliana, poiché indicano non solo un cambiamento nelle figure di potere ma anche potenziali nuove direzioni nelle politiche regionali. La speranza è che queste nuove nomine portino a una gestione più efficace e a politiche che favoriscano la crescita dell’isola.