“La Lega Sicilia-Prima l’Italia è pronta ed è l’unico partito che ha dimostrato di volere chiudere in fretta favorendo responsabilmente la sintesi. Io, l’ho già detto e lo ripeto, ho già deciso di tornare a correre per il Parlamento nazionale”. Questo ha detto Nino Minardo Classe 78, oggi segretario della Lega in Sicilia, dopo che FdI ha stoppato la candidatura di Stefania Prestigiacomo alla Presidenza della Regione siciliana. La Lega, prima dell’intesa con Forza Italia su Prestigiacomo, al tavolo regionale di coalizione aveva avanzato il suo nome. Ma il coordinatore nel declinare l’invito, ha subito detto che Renato Schifani sarebbe stata la scelta giusta come candidato alla presidenza della Regione. Schifani è un uomo di grande maturità politica e di grande equilibrio”.
On. Minardo, quale contributo peculiare può dare la Lega per fare vincere il centrodestra?
Grazie a Matteo Salvini l’evoluzione politica della Lega è la grande novità politica di questi anni: adesso siamo, in Sicilia come altrove, un partito lealmente e ostinatamente agganciato alle esigenze dei territori. Portiamo a tutta la coalizione di centrodestra e al Presidente Schifani l’eredità di un grande lavoro svolto negli ultimissimi anni in ogni provincia e in ogni città della Sicilia con uomini e donne che hanno scelto la Lega Sicilia proprio per questo. Aggiungo che a Palazzo d’Orleans e a Palazzo dei Normanni abbiamo l’intenzione di mirare a obiettivi con serietà e lealtà, senza fare polemiche né scaramucce, isolando i personalismi degli altri e pure i nostri qualora ne emergessero.
Come affrontare l’emergenza energetica? Ha qualche proposta concreta?
L’emergenza energetica ovviamente non è un tema siciliano, va affrontato in sede europea partendo da Roma. Questo non vuol dire che a Palermo si debba stare a guardare e sperare negli altri. Il nuovo governo regionale e la nuova ARS possono da subito (subito vuol dire subito non poi) organizzare un gruppo di lavoro per coordinarsi con Palazzo Chigi e con il nuovo Parlamento nazionale e semplificare al massimo tutte le forme di incentivi, ristori e sostegni che dovranno essere dati ad aziende e famiglie perché, e questo lo abbiamo capito tutti, il “caro bollette” in autunno non sarebbe sostenibile e il sistema economico e sociale collasserebbe.
Come valuta le recenti affermazioni di Raffaele Lombardo che ha pubblicamente dichiarato di non votare Lega alla elezioni politiche e ha messo in discussione il patto federativo con voi?
Raffaele Lombardo gode della mia stima politica e personale, sosteniamo entrambi lealmente la candidatura di Renato Schifani, lavoreremo benissimo insieme con i nostri gruppi all’ARS. Per il resto la Lega è il partito dei territori per antonomasia, lo ha dimostrato prima al Nord lo sta confermando benissimo negli ultimi anni al Sud e in particolare in Sicilia dove io mi onoro di esserne segretario regionale. Solo grazie a Salvini riusciremo ad attuare il nostro Statuto speciale e gestire maggiori risorse economiche. Chiudo con l’auspicio che non generi scollature, risentimenti o peggio strumentalizzazioni proprio questa idea che finalmente l’autonomia diventi atto politico reale grazie alla Lega Sicilia piuttosto che semplice slogan di campagna elettorale come purtroppo è avvenuto in passato. Mi piace l’idea di una squadra unita e di un campo il più largo possibile per fare progressi autonomistici.
Quale spinta può arrivare alla Lega dai sindaci siciliani?
Sono parecchi i sindaci siciliani che negli ultimi due anni hanno aderito al progetto politico della Lega Sicilia, la loro spinta è già arrivata ed è il motivo dominante della nostra azione: ascoltare le comunità, intercettarne le esigenze, portarle nelle sedi istituzionali più “alte”, risolvere i problemi. Ancora di più e meglio faremo in futuro soprattutto con un nuovo governo regionale di centrodestra che immagino più propenso alla fase di ascolto rispetto al precedente.
Cosa intende fare la Lega per fermare i nuovi flussi di immigrazione clandestina?
In Sicilia in queste settimane facciamo fronte all’ennesima emergenza legata all’immigrazione clandestina e incontrollata come se non bastassero gli altri problemi. Rispondo con i fatti e i fatti dicono che soltanto in un’occasione i flussi hanno rallentato in maniera consistente l’assalto alle nostre coste sia stato scongiurato: fu con Matteo Salvini ministro dell’Interno. Allora vennero scritti e approvati “decreti sicurezza” degni di questo nome, allora abbiamo impedito che nella nostra isola si sbarcasse senza regole, allora i criminali mercanti di uomini, donne e bambini sono stati frenati. Sono passati 4 anni e nel frattempo l’esperienza del governo del PD e dei 5 Stelle ha vanificato quel lavoro eccellente. In particolare in Sicilia il voto alla Lega è dunque il modo migliore per riscrivere e riapprovare subito i decreti sicurezza, fermare il traffico di esseri umani, tornare a gestire in maniera civile ma rigorosa e inflessibile l’immigrazione. Torneremo infine a battere i pugni in Europa, torneremo a fare cose concrete in Consiglio dei Ministri e anche in questo caso ho un nome e cognome su cui ripongo la massima fiducia: Matteo Salvini.
Quali vantaggi pratici ha la Flat tax?
Semplificazione, contenimento della pressione fiscale, stimolo a pagare meno e pagare tutti, incentivo a creare nuovi posti di lavoro. Credo sia come l’uovo di Colombo, la soluzione migliore e più semplice, la madre di tutte le nostre battaglia in materia di tasse.
Se la sente di fare un pronostico: quali risultati vede la sera del 25 settembre?
Vedo un centrodestra che governi a Roma e a Palermo con una classe dirigente all’altezza, in parte rinnovata e in parte composta da uomini e donne di grande esperienza. Vedo la Lega che a livello nazionale e in Sicilia colga risultati importanti che le consentano di imprimere un’accelerazione alla soluzione dei problemi di carattere generale e a quelli legati alle singole porzioni di territorio.