Il Reddito di Povertà cambia ancora volto, con una modifica che ha portato l’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) a inviare un chiaro segnale al governo. Dopo giorni di intense trattative, incontri e riscritture, Sala d’Ercole ha approvato un assestamento di bilancio da mezzo miliardo, ma non senza qualche colpo di scena.

Uno dei provvedimenti principali, fortemente voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, riguarda proprio il Reddito di Povertà, che ha subito un’evoluzione significativa. Pur mantenendo lo stanziamento di 30 milioni, il sussidio una tantum di massimo 5.000 euro, erogato da Irfis, non sarà più distribuito automaticamente alle famiglie con Isee inferiore ai 5.000 euro residenti in Sicilia da almeno 5 anni. Invece, i beneficiari dovranno svolgere attività socialmente utili, in collaborazione con i comuni di residenza, tenendo conto del loro stato psico-fisico. Questa modifica, proposta da Fratelli d’Italia, si discosta dal Reddito di Cittadinanza, con Schifani che invita a chiamarlo “assegno” anziché “reddito”.

Durante il voto segreto, l’Ars ha bocciato un’altra misura chiave della manovra, destinata alle imprese, inviando un messaggio all’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, e all’assessore alle Attività Produttive, Edy Tamajo. La norma bocciata prevedeva 30 milioni, di cui 10 destinati a sostenere operazioni di aggregazione aziendale, un aspetto che non ha convinto parte della maggioranza. Questi fondi verranno ora riallocati: 20 milioni andranno alla Protezione Civile per interventi di sicurezza territoriale e 10 milioni finanzieranno uno sconto sui biglietti aerei durante le festività natalizie.

Ulteriori modifiche sono state introdotte già nella serata di mercoledì, quando il governo ha deciso di accantonare alcune norme controverse, tra cui quella sull’acquisto di un immobile in via Cordova a Palermo, sede della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, per 12,5 milioni di euro. Anche l’articolo per il riutilizzo delle acque reflue a Castelvetrano e quello sulla promozione dei prodotti Igp siciliani sono stati stralciati.

Quali norme rimangono? Tra le più rilevanti troviamo 6 milioni per il “prestito d’onore” destinato agli studenti universitari, 25 milioni per il settore vitivinicolo e un totale di 60 milioni per affrontare la crisi idrica e la siccità. Sul tema, Schifani ha ribadito in aula l’importanza di accelerare le misure di contrasto alla siccità, rivolgendosi direttamente al commissario nazionale, Nicola Dell’Acqua, a cui ha chiesto di sfruttare i suoi poteri straordinari per tutelare un bene essenziale come l’acqua.

Il nuovo bilancio si presenta, dunque, come un insieme di misure riviste, focalizzate su settori strategici e segnato da una tensione tra la volontà di cambiamento e la necessità di rispondere alle esigenze reali della popolazione.