Pensione dopo i 30 anni: ora si può | Ecco il nuovo decreto ‘scansafatiche’: sul divano pagati dallo Stato
Volete andare in pensione dopo i 30 anni? Da oggi si può e grazie al nuovo decreto, non abbandonerete più il vostro divano, ecco come fare per poterla richiedere.
Il discorso pensioni ha da sempre diviso l’opinione pubblica, in quanto, l’adeguamento con l’aspettativa di vita ha portato l’età pensionabile ad allungarsi sempre più, per la disperazione del lavoratore.
Diciamo che forse bisognerebbe fare una sorta di differenza tra i vari lavori, perché alcuni sono molto più pesanti di altri e pensare per esempio che un quasi 70enne possa ancora lavorare in determinati settori è inverosimile. Così come l’aver escluso per esempio la professione dell’infermiere dalla categoria usurante, rispetto ad altri. Speriamo dunque in una rivalutazione più accurata e forse più realistica nelle prossime leggi.
Detto ciò, molti saranno felici di sapere che se dovessero rispettare determinati requisiti potranno andare in pensione dopo i 30 anni e grazie al nuovo decreto, potranno rilassarsi dal proprio divano di casa.
Le alternative per andare in pensione anticipata
A oggi, essendo che la Legge Fornero non è stata cancellata e quindi attualmente in vigore, l’accesso alla pensione di vecchiaia sarà di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, tralasciando poi le varie alternative in base agli anni di lavoro, al fatto di avere un sistema misto, quindi contributivo e retributivo e così via.
Ci sono diverse alternative per cercare di andare in pensione anticipata, purtroppo non tutti ci rientrano, in quanto bisogna avere determinati requisiti. Per il momento, pare che saranno confermate anche per il prossimo anno, l’Ape sociale, Quota 103, Opzione Donna, fino ad arrivare allo sconto della pensione di vecchiaia e per le lavoratrici madri e le deroghe Amato.
Pensione dopo i 30 anni: ecco com’è possibile
Come avrete capito dunque, il discorso pensione è veramente molto delicato e molto spesso cambia di situazione in situazione e non è facile fare un discorso generalizzato, in quanto bisognerebbe affidarsi a un esperto del settore, il quale mediante calcolo personalizzato, potrà rivelarvi quale sarà la fantomatica data per poter dire addio al lavoro (sperando di arrivarci, viste le direttive)
Naturalmente questa data potrebbe sempre cambiare di anno in anno, in base alla legge attualmente in vigore. Alcuni lavoratori saranno dunque felici di sapere che fino al 31 dicembre 2026, come rivelano da money.it: “l’incremento di 5 mesi dell’età pensionabile di vecchiaia – passata da 66 anni e 7 mesi a 67 anni – non vale per i lavoratori addetti ad attività gravose o particolarmente faticose e pesanti, di cui al decreto legislativo 67/2011, a patto però che abbiano maturato almeno 30 anni di contributi (anziché solo 20)”. Se doveste rientrare in questo scenario, vi conviene affrettarvi a fare domanda, in modo da sfruttare la possibilità di andare in pensione dopo i 30 anni di contributi.