“Saremo presenti alle regionali ma anche alle politiche con il progetto De Luca sindaco d’Italia”. Lo ha detto il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca che stamattina, al ritrovo Santoro in piazza Indipendenza a Palermo, tracciando il bilancio del “cammino verso Palermo”. In 10 giorni infatti De Luca ha percorso più di 450 km e toccato oltre 50 comuni.
“È stata un’occasione per incontrare la gente lungo la strada e far conoscere la nostra proposta di governo della Sicilia. Noi stiamo chiedendo ai siciliani e alle siciliane di affidarci il loro destino – ha detto De Luca – è una grande responsabilità. Le aspettative, lo sappiamo, sono alte ma noi non siamo pronti e lo abbiamo dimostrato. La banda bassotti politica non ha capito che la Sicilia e i siciliani daranno una risposta molto forte, definitiva e irreversibile”.
“In questi 10 giorni abbiamo collegato i ’10 comandamenti programmatici’, li abbiamo declinati ogni giorno e li abbiamo definiti durante il percorso, in base agli incontri che abbiamo fatto, alle sensazioni che ci sono state trasmesse e agli appelli che ci sono stati lanciati”, a detto Cateno De Luca. “Siamo i primi che hanno ufficializzato un programma – ha aggiunto – e sui ’10 comandamenti’ costruiremo ora, con i tavoli tecnici, le azioni da mettere in campo. Bisogna spiegare le cose come si fanno, con quali strumenti e con quali tempi. Il nostro è un programma di 10 anni, non un giorno in più, perché per la situazione di oggi in Sicilia non basteranno 5 anni”.
“Come mi hanno detto stanotte, Nello Musumeci ha avuto la sua candidatura al Senato, ma a quanto pare rimane presidente della Regione”. Ai cronisti che gli hanno chiesto di una eventuale candidatura del magistrato massimo Russo, già assessore alla Sanità del governo Lombardo, ha risposto: “Il suo nome l’ho fatto io un mese fa, quando ho detto che per conto di Lombardo era andato a trovare Calenda per avviare una strategia. Questo è il nuovo che avanza e noi saremo felici se Russo sarà candidato. Vedremo Russo che titoli ha per candidarsi e soprattutto cosa ha rappresentato nel periodo più buio della politica in cui ci sono state connessioni tra più ambienti, con la foglia di fico di illustri magistrati come Russo e la Chinnici, assessori di Lombardo. Dopo l’azione di Russo, la sanità in Sicilia è andata sempre più allo sfascio”.
“Ho sempre detto che non sarei mai stato io il killer di Nello Musumeci in queste elezioni. Le frange del centrodestra che hanno provato a coinvolgerci contro di lui non hanno mai avuto la nostra adesione”. “Sarei sinceramente dispiaciuto se Musumeci venisse messo da parte dalla sua coalizione – ha aggiunto – Le faide interne al centrodestra per me sono solo operazioni di potere per riconfermare le posizioni di qualcuno. Miccichè fa di tutto per restare presidente dell’Ars, Lombardo vuole ancora gestirsi un pezzo della sanità, Cuffaro punta a proteggere gli interessi del fratello Silvio. Ognuno di loro ha un pezzo di questa Sicilia che deve continuare a mangiarsi. Non sono giochi di cui intendo fare parte”.