“E’ stato un incontro cordiale e proficuo quello di oggi con il presidente della Regione. Ho discusso con Renato Schifani delle priorità dell’azione del nuovo governo che è tenuto ad affrontare sfide complesse e difficilissime”. Lo dichiara Nino Minardo, segretario regionale della Lega in Sicilia. “Per quanto riguarda le infrastrutture i due grandi temi che il mio partito ha portato avanti in campagna elettorale sono pienamente condivisi dal presidente e ciò mi rincuora: mi riferisco all’accelerazione per la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia e all’obbligo politico e morale che abbiamo nell’incalzare Roma per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, argomento quest’ultimo che vede in sintonia il centrodestra a livello regionale e nazionale.
In entrambi i casi dal Presidente Schifani ho avuto la conferma di come tanto l’emergenza rifiuti quanto il cronico isolamento della Sicilia potranno essere superati concretizzando questi due progetti ambiziosi; due progetti di cui si parla da tanti anni e per cui adesso c’è finalmente l’opportunità di passare dalle parole ai fatti”.
Intanto il per Renato Schifani, neo governatore della Sicilia, sono giorni di riflessione. Il tavolo delle trattative dovrebbe ripartire all’inizio della prossima settimana. Il rallentamento è nella definizione del risultato elettorale in alcune sezioni dell’isola hanno allungato i tempi per la proclamazione del nuovo presidente della Regione.
Secondo l’agenzia Dire, chi ha avuto modo di vivere da vicino questi giorni accanto al neo governatore descrive uno Schifani “che attende con serenità la proclamazione” e “deciso a valutare con molta attenzione” le indicazioni provenienti dalle forze politiche. La partita, però, è ancora agli inizi: nessun ragionamento analitico è stato portato avanti da Schifani sulla composizione della giunta né sul peso di ogni singola forza politica. “Non potrebbe essere diversamente”, ragionano ancora ambienti vicini al presidente della Regione eletto, dal momento che fino a ieri si sono registrati colpi di scena sull’assegnazione dei seggi.
A Messina, infatti, la lista Popolari e autonomisti, e di conseguenza anche la maggioranza, ha perso il proprio deputato, Luigi Genovese, in favore della lista De Luca sindaco di Sicilia. Uno spostamento che avrà ripercussioni sulle pretese degli uomini di Raffaele Lombardo, che puntavano a due assessorati. “Assestamenti” che convincono ancora di più Schifani della necessità di “attendere che il quadro elettorale si chiarifichi” prima di passare alla fase delle decisioni “addentrandosi quindi nei numeri”.
Non sembrano avere peso, inoltre, le vicende romane e l’incrocio con l’iter per la formazione del governo targato Giorgia Meloni: il neo presidente della Regione sembra intenzionato “a tenere distinti” i due piani. Nella maggioranza scalpita soprattutto Fratelli d’Italia che, forte del buon risultato ottenuto, punta alla presidenza dell’Ars e a quattro assessorati. Dal partito di Giorgia Meloni giungono comunque segnali di grande disponibilità al dialogo con un presidente della Regione che viene definito “disponibile all’ascolto ma anche determinato nelle sue scelte”.
In casa Forza Italia si attende la decisione del coordinatore regionale Gianfranco Miccichè, che dovrà scegliere se optare per il Senato o restare in Sicilia. Miccichè ha chiesto apertamente a Schifani di assegnare agli azzurri una delega di peso come quella della Sanità, ma il neo governatore ha confermato di volere ragionare sulla giunta soltanto quando i rapporti di forza saranno ben delineati. Uno dei big del partito, intanto, si confida con la Dire e avverte tutti gli alleati di centrodestra: “Non abbiamo più alibi: abbiamo la maggioranza all’Ars e una guida preparata e di equilibrio come Schifani. Dobbiamo trovare tutti insieme delle soluzioni per la Sicilia, le guerre non servono”.