Renato Schifani scrive al direttore del Giornale di Sicilia: “Dalle parole ai fatti per il futuro della Sicilia”
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha scritto una lettera al direttore del “Giornale di Sicilia” in risposta all’editoriale del 5 settembre intitolato “Ora la denuncia non resti fine a se stessa”. Nella lettera, Schifani esprime alcune riflessioni sulla necessità di passare dalle parole ai fatti, per evitare che la politica diventi “ipocrita e demagogica”.
“Basta con la politica delle false promesse”
“Una politica spesso caratterizzata da esperti in ipocrisia e sapienza affabulatoria,” scrive Schifani, “che ammalia l’opinione pubblica senza mai mettersi in discussione con azioni e scelte forti che rompano un sistema stratificato di false promesse e poco coraggio.” Il presidente ricorda come, due anni fa, abbia accettato di guidare la Regione rinunciando a un “comodo posto in lista” al Senato, dove avrebbe potuto ricoprire ruoli di rilievo in virtù della sua storia politica e istituzionale.
“Oggi lavoro mediamente sedici ore al giorno,” prosegue Schifani, “non per medaglie o per guadagnarmi la rielezione, ma per aiutare la mia terra a crescere, cercando di rompere un sistema autoreferenziale che ha relegato la Sicilia tra i fanalini di coda del Paese.”
I risultati raggiunti e le sfide future
Schifani elenca i risultati ottenuti dal suo governo: “I concorsi regionali si sono sbloccati grazie alla revisione delle restrizioni governative nazionali, apprezzando il miglioramento dei nostri conti. Le entrate fiscali sono aumentate grazie a politiche espansive che hanno messo al centro l’impresa, migliorando il giudizio delle agenzie di rating sulla nostra affidabilità finanziaria. Il Pil è cresciuto in termini percentuali superiori a quelli delle altre regioni meridionali e il disavanzo finanziario è stato dimezzato, con la previsione di un azzeramento entro questa legislatura.”
Schifani riconosce che “molto resta ancora da fare, senza passerelle ma con un lavoro quotidiano concreto e responsabile.” Aggiunge che il confronto con il governo nazionale guidato da Giorgia Meloni ha portato “attenzioni fattive” alla Sicilia.
Una politica diversa per il futuro della Sicilia
Il presidente della Regione esprime anche il suo disagio rispetto a un sistema politico che a volte appare distante e lontano dalle responsabilità: “Mi confronto quotidianamente con un sistema politico legittimato dal voto popolare, ma spesso distante anni luce da quello in cui ho militato per molti anni. È lontano dall’assunzione di grandi responsabilità e scelte coraggiose di rottura di un passato dominato da consociativismo e clientelismo.”
Schifani critica il sistema elettorale con preferenze, che a suo dire “porta l’eletto a ragionare solo in termini di acquisire più consensi per la rielezione, a scapito del contributo alle politiche di crescita e sviluppo di un territorio.”
Proposte legislative e riforme per la Sicilia
Schifani si impegna a proporre una modifica legislativa per la selezione di figure strategiche nel settore della sanità pubblica, affinché vengano individuate attraverso “selezioni pubbliche” e chiede a tutti i partiti di evitare il ricorso al “killeraggio del voto segreto”, che in Sicilia può essere richiesto su ogni argomento, a differenza di quanto avviene nel Parlamento nazionale.
“Proporrò criteri più rigorosi per la governance degli enti regionali,” aggiunge Schifani, “e mi opporrò all’aumento delle poltrone negli enti locali, anche se a costo zero, per dare un segnale di sobrietà e responsabilità ai nostri cittadini.”
Un impegno senza compromessi
Il presidente conclude la lettera con una dichiarazione di impegno: “La mia forza sta nella mia non condizionabilità da parte di qualche finto amico e nel rigetto di ogni mediazione al ribasso per placare la riottosità strumentale di qualcuno. Andremo avanti a testa alta ma con senso di responsabilità per evitare di farci trascinare in manovre di palazzo. Lavoreremo incessantemente nel solco di questi concetti, senza sconti di sorta, fin quando i siciliani ce lo consentiranno e lo vorranno.”
Schifani si mostra determinato a suonare “la campanella del cambiamento” e a dare il massimo per portare avanti le riforme necessarie. “Noi ce la metteremo tutta,” conclude il presidente, ribadendo il suo impegno per la crescita e il cambiamento della Sicilia.