Prosegue lo spoglio delle schede per le elezioni regionali siciliane. Quando sono state scrutinate 4.932 sezioni su 5.298, Renato Schifani ha raccolto 831.055 voti, pari al 41,8%. Il candidato del centrodestra è seguito da Cateno De Luca, che finora ha ricevuto 486.561 consensi (24,5%). Terza la candidata del centrosinistra Caterina Chinnici, che ha ricevuto finora 317.711 consensi, pari al 16%. Questi i risultati degli altri candidati: Nuccio Di Paola (M5s), 299.517 voti (15%); Gaetano Armao (Azione-Iv), 40.367 voti (2%); Eliana Esposito (Siciliani liberi), 10.042 voti (0,5%).
“Mi sono complimentato con il presidente Renato Schifani. La sua elezione e la vittoria del centrodestra siciliano confermano il gradimento degli elettori verso il buon governo degli ultimi cinque anni. Lascio al neo presidente una Regione finalmente con le carte in regola e libera da ogni condizionamento esterno e interno. Congratulazioni e buon lavoro anche ai deputati che siederanno a Sala d’Ercole”. Così il presidente della Regione uscente Nello Musumeci, in un post sulla sua pagina Facebook.
Intanto il Presidente uscente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè sottolinea: “Siamo il primo partito del centrodestra in Sicilia, siamo primi in quasi tutte le province, tranne a Ragusa, perché lì non abbiamo presentato la lista. E dove siamo arrivato secondi c’è una differenza di un solo punto”. Miccichè deve ancora decidere se optare per un seggio al Senato, oppure restare in Sicilia.
“Deciderò nei prossimi giorni…”, chiosa lui. “Il risultato è stato emozionante, è un successo”, dice ancora Miccichè che, come ammette “non dormo da 48 ore”. Con i suoi 6.800 voti, a scrutinio quasi ultimato, Miccichè risulta il terzo degli eletti, dopo Edy Tamajo, Mister Preferenze con oltre 20 mila voti e Gaspare Vitrano. Al quarto posto, Francesco Cascio, che in caso di decisione di Miccichè di optare per il Senato entrerebbe a Sala d’Ercole.
“Anche il fatto che io sia arrivato terzo, è fondamentale – spiega ancora il coordinatore di Fi in Sicilia – Perché indica che io faccio delle liste talmente forti da rischiare. Ed è proprio quello che io vorrei insegnare ai giovani. Cioè che se si è veramente innamorati del partito, allora bisogna fare vincere e non garantirsi il proprio seggio”.