Doveva arrivare in Sicilia la prossima settimana ma ha deciso di anticipare i tempi. Sbarcherà domani nell’isola Luca Sbardella, il nuovo Commissario inviato da Roma per reggere Fratelli d’Italia. L’occasione per il primo contatto con i siciliani sarà l’inaugurazione della sede della federazione provinciale di Fratelli d’Italia ad Enna. Sbardella arriverà con Giovanni Donzelli, il coordinatore politico nazionale del partito.

Il mandato
Non perde tempo, dunque, il neo commissario. Giorgia Meloni lo ha nominato appena ieri per mettere fine allo scontro interno e giungere finalmente alla nomina di un coordinatore unico superando l’anomalia Sicilia

Il mandato per Sbardella è chiaro: Giorgia Meloni lo ha nominato con il preciso incarico di mettere finalmente la parola fine all’anomalia Sicilia che esiste sulla carta con il doppio coordinatore ma esiste anche nella sostanza con una guerra interna che gli uomini e le donne di FdI minimizzano ma c’è ed è forte.

La struttura che non rispetta lo Statuto
Proprio la Sicilia, infatti, restava ormai l’unica regione a non rispettare lo Statuto di Fratelli d’Italia che prevede un coordinatore regionale unico, rimanendo legata ad una struttura ereditata dal fronte della Gioventù con due co coordinatori, uno per la Sicilia occidentale e uno per quella orientale.

Il neo commissario arriverà in Sicilia la prossima settimana e subito si troverà ad affrontare il primo tema, gli accordi per le elezioni nelle ex province. Il tavolo del centrodestra, infatti, è convocato per mercoledì 12 marzo e non sarà una riunione facile

Ma prima di tutto Sbardella dovrà fare i conti con le correnti interne che ufficialmente non esistono ma che in realtà ci sono e si fanno la guerra.

Le bande dei meloniani
Ci sono i fondatori della Sicilia occidentale e quelli della Sicilia orientale, ma poi nella stessa Sicilia orientale c’è lo scontro dentro il partito a Siracusa. Ancora ci sono le donne e gli uomini portati in eredità da Diventerà Bellissima di Nello Musumeci e poi c’è Manlio Messina l’ex assessore regionale che proprio ieri si è dimesso da vice capogruppo dandone comunicazione sui social e legando a sua scelta proprio alla mancata pacificazione interna al partito.

“Quando le cose vanno bene siamo tutti bravi a prenderci i meriti ma quando le cose vanno male si cerca sempre di scappare dalle proprie responsabilità. Nella mia vita ho fatto tanti errori ma non sono mai scappato dalle mie di responsabilità . Anche oggi così ho fatto e per tale ragione ho rassegnato le dimissioni da Vice Presidente Vicario del gruppo parlamentare. Sarebbe stato più facile rimanere attaccato alla poltrona, certo, ma per l’amore verso il mio partito e per il rispetto che ho del Presidente Giorgia Meloni ho scelto di assumermi la mia parte di responsabilità. Ma chi pensa che questo significhi tirare i remi in barca si sbaglia di grosso. Resto con convinzione nella mischia per raggiungere sempre la meta! Et Ventis Adversis” ha scritto Messina pur essendo l’unico dal quale non ci aspettava una giustificazione e, al tempo stesso, l’unico ad aver detto qualcosa di diverso da “benvenuto Sbardella”.

La parola al nuovo commissario che troverà tante anime e tante motivazioni, a volte politiche a volte un po’ meno, ma tutti temi con i quali fare i conti cominciando dal calarsi in un a realtà che da fuori è difficile comprendere.