Vannacci e Salvini: sfida silenziosa al raduno di Pontida
Mentre la base leghista continua a riflettere sul futuro del partito, la figura di Vannacci sembra destinata a crescere, alimentando la possibilità di un cambiamento negli equilibri interni della Lega. Anche se Salvini mantiene il controllo, il generale potrebbe rappresentare quella “novità” che tanti militanti vedono come necessaria per rilanciare il movimento.
La Pontida del 2024 potrebbe passare alla storia non solo per la scarsa affluenza della base leghista, ma anche per l’inaspettato protagonismo di Roberto Vannacci, il generale diventato europarlamentare, che sembra pronto a giocare un ruolo sempre più centrale all’interno della Lega. Mentre Matteo Salvini è abituato a essere il protagonista indiscusso, il suo spazio comincia a essere conteso, almeno nella percezione dei militanti.
Vannacci, alla sua prima Pontida, ha recitato il ruolo di star, accolto calorosamente dai sostenitori, distribuendo abbracci, selfie e autografi. Tra gli applausi, il generale ha affermato di non voler usare la Lega come un trampolino per altri progetti politici, giurando fedeltà al partito che lo ha portato in Europa. Tuttavia, la sua dichiarazione di non escludere una propria mozione al congresso della Lega lascia spazio a speculazioni su un suo futuro più attivo nelle dinamiche interne al Carroccio.
Salvini contro le banche e l’estremismo islamico
Il segretario Matteo Salvini ha tenuto il suo consueto discorso, seppur per soli venti minuti, rilanciando i temi a lui cari: attacchi a George Soros, multinazionali, Cina e Turchia. In un momento in cui la Lega è impegnata a definire la manovra finanziaria, Salvini ha riaffermato la sua opposizione a nuovi sacrifici per lavoratori, partite IVA e agricoltori, lanciando un chiaro messaggio a Forza Italia che si oppone alla tassazione delle banche.
Inoltre, Salvini ha ribadito la sua intenzione di guidare una “nuova santa alleanza” contro l’estremismo islamico e ha parlato del processo Open Arms, dichiarando di essere pronto ad affrontare le conseguenze legali, se necessario, con dignità.
Gli ospiti internazionali: Orbán e Wilders
A Pontida, il palco ha visto la partecipazione di figure di spicco del sovranismo internazionale. Viktor Orbán, primo ministro ungherese, ha infiammato la platea con un discorso in cui ha attaccato le famiglie arcobaleno e l’Unione Europea, accusata di voler punire l’Ungheria per la sua difesa dei confini contro l’immigrazione. Ha minacciato di portare i migranti direttamente a Bruxelles se l’UE continuerà a sanzionare il suo Paese. Anche Geert Wilders, leader olandese di estrema destra, era presente, incrementando il livello di sicurezza dell’evento.
La crescita di Vannacci e la Lega divisa
Mentre Salvini continua a mantenere la leadership, Vannacci ha raccolto un consenso impressionante tra i militanti. Alcuni vedono nel generale la forza di rinnovamento che la Lega potrebbe sfruttare per tornare a crescere, ipotizzando persino un possibile dualismo tra lui e Salvini. Alcuni militanti parlano apertamente di una possibile divisione dei ruoli, con Vannacci segretario e Salvini presidente.
Questo consenso crescente si riflette anche nelle vendite dei libri dei due protagonisti. Il libro di Vannacci, Il mondo al contrario, ha quasi esaurito le scorte in pochissime ore, mentre quello di Salvini, Controvento, ha avuto vendite molto più modeste, nonostante il prezzo più accessibile. Una differenza che, come precisato dagli organizzatori, non sarebbe di natura politica, ma che resta simbolica della sfida, seppur silenziosa, che si sta delineando all’interno della Lega.