Arrestato infermiere per duplice omicidio

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E’ accusato, di aver somministrato dosi massicce di due farmaci – diazepam e midazolam – non prescritti, e anzi controindicati per le patologie di cui soffrivano, a due pazienti, che sarebbero morte poche ore dopo la fine del turno di notte dell’infermiere di 50 anni, Vincenzo Villani Conti, originario di Reggio Calabria, arrestato a Catania con l’accusa di duplice omicidio.

Le due vittime erano ricoverate nel reparto di medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza di un ospedale della città etnea. La svolta nelle indagini sarebbe arrivata dopo gli accertamenti tecnici, medico-legali e tossicologici sui cadaveri delle due donne riesumati su disposizione della Procura proprio per venire a capo delle cause del decesso delle due donne avvenute il 2 dicembre del 2020 e il 16 gennaio del 2021.

Per gli inquirenti i farmaci sarebbero stati somministrati dall’infermiere “con modalità estranee ad esigenze terapeutiche” e nelle cartelle cliniche, secondo quanto appurato dagli investigatori della squadra mobile, non risultava indicata la prescrizione dei farmaci, “proprio perché del tutto controindicati rispetto alle patologie sofferte” dalle vittime. Inoltre, la somministrazione eccessiva dei medicinali sarebbe provata dal fatto che “pur a distanza di diversi mesi dalla morte”, nei cadaveri sarebbero presenti “tracce significative” dei principi farmacologici.

“Nei campioni biologici dei due pazienti i dati relativi al midazolam e al diazepam sono compatibili con una somministrazione delle sostanze avvenuta pressoché contemporaneamente determinando un aumento reciproco degli effetti tossici sull’apparato respiratorio”, sostengono gli inquirenti. E “considerando le condizioni cliniche delle due pazienti, la grave compromissione della loro funzione respiratoria avrebbe dovuto costituire una controindicazione specifica alla somministrazione”.

Il quadro indiziario raccolto dagli agenti della sezione della Squadra mobile di Catania, ha convinto il gip Montoneri a firmare il provvedimento. Nei faldoni, si sottolinea come “contingenza” a fare scattare l’inchiesta dopo che Villani aveva piu’ volte fatto ricorso ai psicologi del Cannizzaro ai quali ha manifestato le sue “strane” valutazioni sui suoi trasferimenti. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Alessandra Russo e dall’aggiunto Fabio Scavone.

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Redazione

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