Martedì 7 giugno presso la Stella Mission Bambini Catania – Spazio Gioco Talità Kum (via Moncada 2) Mission Bambini e l’associazione Talità Kum hanno presentato “Scintilla”, il nuovo progetto della Fondazione che consiste in una rete di centri educativi – le “Stelle” appunto – dedicati a oltre 200 bambini della fascia di età 0-6 anni e alle loro famiglie che vivono in contesti di povertà educativa e fragilità socio-economica.
Presenti Adriana Lucia Patella, Assessore ai Servizi Sociali e Politiche per la Famiglia del Comune di Catania; Sara Modena, Direttore Generale di Fondazione Mission Bambini; Vincenzo Walsh, Responsabile Progetti della Fondazione e Don Piero Galvano, Direttore della Caritas diocesana di Catania, che ha ricordato l’importanza di supportare le famiglie più fragili. A presentare gli ospiti Giuliana Gianino, Presidente dell’Associazione Talità Kum.
“Sono contenta e onorata di aver partecipato alla presentazione del progetto ‘Scintilla’ avviato da Mission Bambini con l’associazione Talità Kum che, per il territorio di Librino, rappresenta un esempio virtuoso che ha saputo creare una comunità di genitori, educatori, psicologi e altri enti del territorio per aiutare i più piccoli. Dichiara Adriana Lucia Patella, Assessore ai Servizi Sociali e Politiche per la Famiglia del Comune di Catania. “I bambini rappresentano il nostro futuro e, proprio come ci racconta ‘Scintilla’, sono delle vere e proprie stelle e il nostro impegno è quello di permettere alla loro luce di brillare sempre più, unendo le forze e creando reti sempre più solide nel territorio.”
“Ringrazio la Fondazione Mission Bambini che con ‘Scintilla’ sceglie di continuare a stare accanto ai più piccoli, offrendo possibilità di crescita, sostenendo le famiglie, accompagnando gli operatori, accendendo sorrisi nel volto dei bambini, sorrisi che colorano il futuro.” Aggiunge Giuliana Gianino, Presidente dell’Associazione Talità Kum.
“Come una stella, ogni bambino brilla di luce propria perché ha in sé una potenzialità che va curata e sviluppata: per questo nasce ‘Scintilla’, una rete di nidi e scuole dell’infanzia che, proprio in contesti caratterizzati da forte povertà educativa ed economica, unendosi danno vita a una costellazione di aiuti che illumina il futuro dei bambini, sostenendo le famiglie e creando un sistema di supporto nella comunità in cui vivono.” Con queste parole, Sara Modena, Direttore Generale di Mission Bambini, descrive il progetto.
La Fondazione, che lavora nel campo dell’infanzia in difficoltà da oltre 20 anni, avvia questo progetto in collaborazione con quattro centri educativi gestiti da organizzazioni con cui collabora da anni a Catania, Sesto San Giovanni (MI), Bari, Napoli.
Obiettivo di Scintilla è accogliere bambini che vivono in situazioni socio-economiche difficili e, per quelli provenienti dalle famiglie più indigenti, viene garantito l’accesso ai servizi con tariffe agevolate o, in casi particolari, gratuitamente. La Stella Mission Bambini di Catania si trova a Librino, quartiere periferico progettato negli anni 70 con l’obiettivo di diventare una sorta di modello di città satellite dotata di scuole, uffici, centri sanitari e attività produttive. Il progetto non è mai stato completato e decenni di abbandono e degrado hanno favorito lo sviluppo della criminalità comune e organizzata: oggi il quartiere di Librino accoglie circa 70.000 abitanti ed è caratterizzato da fenomeni di emarginazione e disagio sociale, nonché dalla cronica carenza di servizi e scarsi collegamenti con il centro di Catania.
La Stella apre le sue porte tutte le mattine e accoglie circa 50 bambini dai 12 mesi ai 5 anni, nel pomeriggio vengono organizzati laboratori extrascolastici, tra cui anche di logopedia. Alcuni bambini hanno disturbi del comportamento o forme lievi di autismo: a loro sono dedicate attività specifiche. I genitori sono coinvolti in attività con i propri figli, ma hanno anche a disposizione momenti di formazione di gruppo e individuali per acquisire gli strumenti necessari ad accompagnare al meglio i bambini: laboratori, consulenza e supporto psicologico, anche personalizzati.
Particolare attenzione è dedicata alle famiglie: ogni Stella ha la possibilità di istituire un Fondo per supportare quelle che vivono in condizioni di povertà assoluta, aggravata dalla pandemia e dalla crisi energetica in atto. L’accesso al Fondo è regolato dalla presenza di parametri oggettivi sulla situazione socio-economica delle famiglie: la Stella di Catania lavora in stretta collaborazione con una rete di enti del territorio per intercettare e supportare le cosiddette “famiglie invisibili”, quelle non sono a carico dei servizi sociali ma che attraversano periodi di difficoltà. L’accesso al Fondo si basa sulla disponibilità a partecipare attivamente a percorsi psico-pedagogici di supporto alla genitorialità: l’obiettivo principale è infatti rafforzare il ruolo educativo delle famiglie, portandole a diventare parte integrante delle “comunità educanti” che Mission Bambini costruisce sui territori di intervento. La Stella si fa carico di alcune necessità primarie (ad esempio con buoni spesa, consegna di prodotti di prima necessità o supporto nelle cure mediche) e la famiglia si impegna a diventare protagonista del processo educativo del proprio figlio.
I membri dell’equipe delle Stelle ricevono una specifica formazione: per gli educatori prendono il via percorsi sui temi pisco-pedagogici legati all’infanzia, anche grazie all’utilizzo di una piattaforma online creata ad hoc con contenuti multimediali, dispense e ricerche. Al fine di mettere a punto un modello di intervento e aumentare l’impatto sociale generato, è previsto un sistema di monitoraggio comune alle Stelle, incentrato su percorsi educativi dei bambini e delle famiglie. Tale approccio favorisce un confronto costante tra le equipe dei centri e gli esperti della Fondazione.
Viene inoltre individuato un manager di sostenibilità, con il compito di migliorare la sostenibilità economica e diversificare le fonti di finanziamento, e di un operatore di prossimità e accoglienza, a cui spetta il compito di creare la cosiddetta comunità educante, rete territoriale di enti e servizi per una presa in carico globale della famiglia e del bambino.
Con “Scintilla” la Fondazione intende mettere a punto un modello di intervento replicabile in altri contesti e ampliare la rete nazionale di Stelle per garantire la tutela dei diritti dell’infanzia, soprattutto in situazioni di fragilità. Con questo obiettivo ha avviato una collaborazione con il Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha il compito di identificare e delineare linee pedagogiche che siano trasversali e applicabili su tutte le Stelle e, contemporaneamente, supportare la raccolta di dati che raccontino l’impatto che questo sistema educativo ha sulla fascia di bambini da 0 a 6 anni.
In Italia sono oltre 5,6 milioni le persone che vivono in condizione di povertà assoluta, di queste 1 milione e 384 mila sono minorenni con un’incidenza del 14,2%. “Scintilla” si inserisce in questi contesti di fragilità socio-economica ed educativa ponendosi come risposta concreta alla mancanza di servizi per quelle famiglie.
Il Consiglio Europeo sottolinea che ogni paese UE debba garantire l’accesso ai servizi per l’infanzia ad almeno il 33% dei bambini nella fascia 0-3. In Italia la percentuale è del 26,9%, mancano 100mila posti per raggiungere l’obiettivo e si assiste a una grande disparità tra le aree geografiche: a fronte di un centro-nord che con il 32% che ha quasi raggiunto l’obiettivo, al sud la percentuale scende al 13,5% e il servizio è garantito in meno della metà dei comuni (47,6%); inoltre nei comuni periferici, i posti a disposizione sono 17,8%. Nel Comune di Catania la percentuale è del 6,8%.