Chiuso con successo il Pride di Catania

Con la prestigiosa presenza di una madrina del calibro di Vladimir Luxuria, si è chiuso con successo il Pride di Catania, andato in scena dopo due anni di stop a causa del Coronavirus. Il corteo è stato preceduto da una settimana dedicata agli incontri in occasione del primo Pride Village, che si è svolto a Le Ciminiere. Il corteo arcobaleno ha manifestato anche contro violenza e guerre, con un chiaro riferimento al conflitto bellico tra Russia e Ucraina. A lanciare il messaggio dell’edizione 2022 del Catania Pride è stata la madrina Luxuria:

“Vogliamo comunicare allegria, gioia di vivere e di esserci – ha detto – e di amare. Nonostante il Parlamento non faccia nulla per fare delle leggi contro l’omobitransfobia e nemmeno per il matrimonio ugualitario, noi non vogliamo perdere il buon umore. Lo dobbiamo a quelle persone che purtroppo non solo hanno perso il buon umore, ma hanno perso anche la voglia di vivere. Lo dobbiamo a Sasha, un giovanissimo ragazzo di Catania che si è tolto la vita.

Lo dobbiamo a Cloe, insegnante trans che si è tolta la vita. Non dobbiamo lasciarci abbattere e cambiare l’umore da chi ci insulta e ci vuole discriminare. Dobbiamo rispondere sempre con i nostri colori, con la nostra allegria”. “Siamo scesi in piazza – ha affermato Armando Caravini, portavoce del Catania Pride 2022 – per rivendicare con orgoglio la nostra esistenza ed anche i nostri diritti e, soprattutto, la nostra dignità. La comunità è unita: hanno partecipato alla manifestazione da ogni parte della Sicilia, non solo della provincia etnea. Ciò dimostra quant’è forte il senso di appartenenza. Non faremo mai un passo indietro. Tutto questo per raggiungere un unico, dirompente, obiettivo: non deve più esistere una società con cittadini e diritti di serie A e B. Siamo stati e continueremo a essere senza confini”.

A testimoniare il coinvolgimento della comunità è stata la grande affluenza di pubblico, che con striscioni, bandiere arcobaleno e megafoni ha animato il serpentone umano che ha guidato le rivendicazioni Lgbt+, contro “le pratiche di un patriarcato e di un dominio eterosessuale che non ci appartiene. C’e un solo unico orizzonte a cui miriamo: decidere dei nostri corpi. Per questo, con questo Pride, noi chiediamo liberazione contro i confini di oppressione e sfruttamento”, si legge nel documento politico.

“Mentre al Senato si applaude l’abolizione di una legge che ci avrebbe potuto tutelare – ha rimarcato il Comitato Catania pride 2022 – e mentre le famiglie composte da persone Lgbt+ aspettano ancora un pieno e totale riconoscimento, noi assistiamo ad aggressioni che infieriscono sui nostri corpi o che colpiscono i nostri cari e le nostre figlie. Vogliamo abbattere questo muro. Ci scaglieremo contro tutto ciò che ci schiacci in condizioni di disagio e minorità”. Infine, una chiara comunione di intenti: “Siamo senza confini e cercheremo ogni maglia rotta nella rete che ci stringe, affinché non esistano più gabbie”.

Share
Published by
Redazione