Covid in Sicilia: si cambia, ospedali verso il sistema misto

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Mantenere un modello che a livello regionale individui reparti che devono garantire assistenza ai pazienti con Covid-19 conclamato e al contempo gestire al meglio i pazienti positivi, ma asintomatici o paucisintomatici, ma con diverse necessità clinico assitenziali. E’ l’obiettivo delle nuove linee di indirizzo in Sicilia, anche alla luce dello stato di allerta segnalato dal ministero della Salute considerato l’aumento esponenziale dei contagi nelle ultime settimane dovuti all’alta trasmissibilità della variante Omicron e delle sue sottovarianti.

Ieri mattina,  nella sede dell’assessorato regionale alla salute, in piazza Ottavio Ziino, a Palermo, si è tenuto un vertice, coordinato dal direttore generale della pianificazione strategica Mario La Rocca, alla presenza dei commissari straordinari emergenza Covid di Palermo, Catania e Messina e dei direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere.

Saranno le aziende sanitarie a organizzare reparti medici e chirurgici specialistici, aree-stanze dedicate alla presa in carico dei pazienti, per esempio, positivi al Covid-19 asintomatici ma con necessità di ricovero in cardiologia o in altri reparti. Le nuove linee guida segnalano anche le caratteristiche dei locali di degenza, quindi, in ogni ospedale devono essere definiti percorsi assistenziali interni ai reparti specialistici di degenza, che prevedono l’isolamento dei pazienti asintomatici o paucisintomatici in stanza singola o per coorte (valutando lo stato vaccinale), in stanze a più letti con bagno dedicato, rispettando tutte le precauzioni assistenziali. Andrà collocata anche una specifica segnaletica. I posti letto di isolamento nei vari reparti dovranno essere gestiti in modo flessibile e i posti letto Covid, individuati secondo la distribuzione regionale, potranno essere rimodulati compatibilmente con il quadro epidemiologico.

Resta nella competenza dei commissari emergenza Covid delle aree metropolitane, in accordo con i direttori generali delle aziende sanitarie di appartenenza, individuare eventuali presidi ospedalieri con prevalenza di posti letto Covid, ma anche concordare il personale necessario per le attività. “L’alto livello di immunizzazione determinato dalla vaccinazione – oggi l’84,9% della popolazione ha completato il ciclo primario – e dalla pregressa malattia – si legge nel documento – hanno permesso agli ospedali siciliani di far fronte all’aumenti dei casi, con il mantenimento dell’erogazione delle prestazioni generali ordinarie”.

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Redazione

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