Lotta ai clan e ‘furbetti’ del reddito
Oltre 51.000 pattuglie e perlustrazioni per il controllo del territorio ed oltre 16.000 servizi di ordine pubblico effettuati, identificando complessivamente 173.000 persone. Circa 48.000 risposte alle chiamate pervenute alle Centrali Operative del Comando Provinciale tramite il 112 Nue, cui sono seguiti circa 15 mila interventi per soccorso, per reati e per privati dissidi. Duecentotrenta arresti nella lotta al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti e il sequestro di ingenti quantitativi di droga. Sono alcune delle attività nell’ultimo anno dei carabinieri del comando provinciale di Catania, diretti dal colonello Rino Coppola, presente sul territorio con nove Compagnie, due Tenenze, 61 Stazioni e lavorando con l’essenziale contributo dei militari dell’Arma di Ros, Nas, Noe, Nil, Forestali e nucleo Cites e Squadrone Cacciatori di Sicilia. I dati sono stati resi noti il giorno della festa per i 208 anni dalla fondazione dell’Arma
Il contrasto alla criminalità organizzata ha permesso di colpire trasversalmente quasi la totalità dei “clan” tuttora attivi nell’area catanese con l’arresto di oltre 90 persone, sequestrando armi e beni per oltre 3 milioni di euro. Nel settore del contrasto all’estorsione, grazie ad una rinnovata fiducia nelle Istituzioni da parte delle vittime, sono state arrestate 20 persone. Numerose le operazioni antimafia eseguite a Catania e in provincia Lo scorso anno e nei primi mesi del 2022 i carabinieri di Catania hanno denunciato in stato di libertà oltre 9.000 persone, arrestandone più di 2.500. Circa 29.000 sono state le denunce presentate ai presidi dell’Arma, corrispondenti al 77% di quelle complessivamente presentate alle Forze di Polizia della provincia.
Nei controlli sul Reddito di cittadinanza sono stati scoperti 639 presunti illeciti percettori, molti dei quali pregiudicati, anche per reati di mafia, per una truffa complessiva allo stato da 5milioni di euro. Il contrasto alla violenza di genere ha fatto registrare oltre 108 arresti in flagranza e 300 misure cautelari eseguite su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Per chi le vuole denunciare sono state realizzate due stanze loro dedicare per potere parlare in un ambiente idoneo e protetto.