Musumeci: “la Regione ha speso tutti i fondi arrivati da Bruxelles”

“Per il terzo anno consecutivo la Regione Siciliana non manda a Bruxelles indietro un euro, dal 2018 al 2020 abbiamo superato il target fissato dall’Europa lo stesso faremo nel 2021”. Lo ha affermato il governatore Nello Musumeci partecipando a Messina alla presentazione del libro ‘Spalle al mare’ del giornalista Mario Primo Cavaleri. “Poi ci sono altri finanziamenti – ha aggiunto Musumeci – per i quali servono i progetti e non sono risorse tutte a disposizione dalla Regione, ma anche dei Comuni. Quando ci siamo insediati non abbiamo trovato progetti. Non potevamo fare in 5 anni quello che non si è fatto in 50 anni. Non ho tempo per seguire le polemiche ho già molte cose da seguire. Le polemiche comunque fanno bene sono il sale della democrazia”.

Lotta al Covid: Per quanto riguarda la lotta al Covid: “Oggi siamo al 81% in Sicilia di persone vaccinate con almeno con una dose. La situazione nell’isola è grave, ma non gravissima. Non siamo in una zona di emergenza, ma potremmo esserlo in poco tempo, dipende da ciascuno di noi: dobbiamo sempre rispettare le regole, le stesse che abbiamo imposto dall’inizio della pandemia. Chiudere oggi sarebbe un delitto per la nostra economia che non potrebbe sostenere ulteriori penalizzazioni. Invito quindi tutti a vaccinarsi”. Ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci.

Infrastrutture: “In Sicilia è sviluppato il partito del ‘benaltrismo’: rispetto al Ponte sullo Stretto, ad esempio, si dice sempre c’è ben altro, ed infatti per questo siamo la penultima Regione d’Italia. Smettiamola di portare avanti questa cultura. Si può fare sia uno che anche l’altro”. Ha detto il governatore.

“Il Ponte sullo Stretto è essenziale – ha aggiunto il governatore – se vogliamo liberare la Sicilia dall’isolamento nel quale si trova da 70 anni. Le infrastrutture interne all’isola vanno fatte e se lo Stato non fa ne uno ne l’altro non va bene. Cerchiamo di capire perché non si è fatto il collegamento stabile sullo Stretto e cerchiamo di capire perché la Sicilia ha ancora le ferrovie del Ventennio. Si facciano entrambe le cose. Dobbiamo determinare in Sicilia – ha sottolineato il presidente della Regione – una mobilità celere di persone e mezzi solo così possiamo accreditarci per avere un ruolo determinante Mediterraneo”.

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Redazione