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Papa Francesco, “il nostro destino non e’ la guerra, ma la pace”

Papa Francesco ha fatto il suo ingresso in carrozzina nella basilica di Santa Maria Maggiore per la consegna della ‘Rosa d’oro’ e la venerazione alla Madonna. È stato deposto un cesto di fiori davanti all’icona della ‘Salus Populi Romani’ (“salvezza del popolo romano”), l’icona bizantina raffigurante la Madonna col Bambino.

La donazione della ‘Rosa d’oro’ è un gesto storico da parte del Papa dopo 400 anni. La prima fu donata nel 1551 da Papa Giulio III profondamente devoto all´icona di Maria custodita nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel 1613 Papa Paolo V donò la Rosa d´oro in occasione dello spostamento della venerata Icona nella nuova cappella appositamente eretta. Non vi è traccia traccia delle due ‘Rose d´oro’ donate dai due Pontefici oltre 400 anni fa, probabilmente perse durante l’invasione napoleonica dello Stato Pontificio. Bergoglio, che ha fatto la sua uscita dalla Basilica qualche minuto fa salutando le persone disabili giunte a Santa Maria Maggiore, per recarsi a Piazza di Spagna per l’atto di venerazione delle statua dell’Immacolata, oltre alla ‘Rosa d’oro’ con tre boccioli, ha donano anche un cestino di rose bianche.

Violenza Donne: “Oggi, Maria, abbiamo bisogno di te come donna, per affidarti tutte le donne che hanno sofferto violenza e quelle che ancora ne sono vittime, in questa città, in Italia e in ogni parte del mondo”. “Tu le conosci ad una ad una e conosci i loro volti- ha aggiunto il Santo Padre- Asciuga le loro lacrime e quelle dei loro cari. E aiuta noi a fare un cammino di educazione e di purificazione, riconoscendo e contrastando la violenza annidata nei nostri cuori e nelle nostre menti e chiedendo a Dio che ce ne liberi. Mostraci ancora, o Madre, la via della conversione, perché non c’è pace senza perdono e non c’è perdono senza pentimento. Il mondo cambia se i cuori cambiano, e ognuno deve dire ‘a partire dal mio’. Ma il cuore umano solo Dio lo può cambiare con la sua grazia”.

Guerra: “Oggi, Madre santa, portiamo qui, sotto il tuo sguardo, tante madri che, come e’ successo a te, sono addolorate. Le madri che piangono i figli uccisi dalla guerra e dal terrorismo. Le madri che li vedono partire per viaggi di disperata speranza. E anche le madri che cercano di scioglierli dai lacci delle dipendenze, e quelle che li vegliano in una malattia lunga e dura”.

 

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Redazione