A poche ore dalla presentazione dei simboli per le elezioni regionali del 25 settembre, il puzzle del centrodestra siciliano è ancora lontano del vedere tutte le tessere al proprio posto. I riflettori sono puntati sull’atteggiamento che terrà Fratelli d’Italia.
I vertici siciliani del partito sono volati a Roma per consegnare le proposte di candidature alla Camera e al Senato ed è plausibile che ci sia anche l’occasione per fare il punto sul nodo Regionali. Dopo il passo indietro del segretario della Lega Sicilia Nino Minardo, che ha sancito l’asse con Forza Italia, e quello di Nello Musumeci, che ha sbattuto la porta agli alleati con il suo “cercatevi un candidato…”, a questo punto i nomi in corsa sono due: Stefania Prestigiacomo, deputata Fi di lungo corso che ha ottenuto la ‘benedizione’ di Silvio Berlusconi, e il magistrato Massimo Russo, il cui nome è stato rilanciato ieri sera dal fondatore del Movimento per l’autonomia, Raffaele Lombardo, che lo ebbe al suo fianco come assessore alla Sanità nell’esperienza a Palazzo d’Orleans: “Basta diktat e veti”, ha affermato l’ex governatore siciliano al termine di una giornata nella quale Giorgia Meloni aveva stoppato con un tweet Prestigiacomo (“non ci si può chiedere di sostenere un candidato che saliva sulla Sea Watch con il Pd”) rilanciando sul dimissionario Musumeci: “Per noi rimane il candidato migliore”.
Lombardo chiede allora che “si riavvolga la pellicola e tra i possibili candidati si guardi anche a Massimo Russo, di cui tutti ricordano l’ottimo lavoro fatto in Sanità per ripianare il debito e rimodernare il sistema. È la figura più rassicurante per affrontare un autunno che si preannuncia più che critico ed è in grado di alzare la voce in tutte le sedi per tutelare la Sicilia”.
Alcuni osservatori delle dinamiche del centrodestra vedono nel ragionamento di Lombardo il segnale sonoro di risposta alle parole pronunciate poche ore prima dal senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, che commentando il passo indietro di Musumeci aveva avvertito: “La coalizione dovrà ora scegliere un candidato che abbia la fiducia di tutti i partiti del centrodestra, compresi autonomisti e centristi”. Di certo c’è che i rapporti tra Fdi e Forza Italia sono tesissimi. Il coordinatore azzurro in Sicilia, Gianfranco Miccichè, ieri ha pressato i meloniani: “Attendiamo fiduciosi che maturino certi convincimenti, anche perché l’alternativa sarebbe solo la rottura dell’unità del centrodestra”. Parole che non sono piaciute a La Russa, che ha replicato secco: “Minaccia farneticante che mette a rischio l’unità del centrodestra”.