The Gift: droga ed estorsioni, eseguiti 10 provvedienti

Su delega della Procura di Catania guidata da Carmelo Zuccaro, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari, nei confronti di 10 soggetti indagati, a vario titolo, in quanto presunti autori dei reati di estorsione aggravata dal “metodo mafioso”, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti e furto aggravato.

L’indagine, “The Gift”, portata a termine dai Carabinieri della Tenenza di Misterbianco, avrebbe consentito di accertare una serie estorsioni, perpetrate con il metodo mafioso, nei confronti del titolare di un’autocarrozzeria e di una concessionaria di automobili, entrambe ubicate nel comune di Misterbianco. Le estorsioni venivano poste in essere al fine di mantenere alcuni detenuti in carcere, nonché per garantire “protezione” alle attività commerciali prese di mira, a fronte del pagamento di un corrispettivo in denaro (regalo) da versare con cadenza mensile.

Le indagini, hanno permesso di quantificare gli illeciti proventi derivanti dalle attività estorsive in circa € 5.200 complessive. Nel corso dell’indagine, si è proceduto altresì all’arresto in flagranza di reato di uno dei responsabili delle estorsioni, nonché al fermo di indiziato di delitto di un altro correo (entrambi già condannati, in sede di giudizio abbreviato, alla pena di 4 anni e sei mesi di reclusione).

L’attività investigativa ha inoltre fatto emergere ulteriori episodi estorsivi commessi ai danni di privati cittadini – vittime inizialmente di furto di veicoli e successivamente di estorsione con il metodo del “cavallo di ritorno” – i quali, per rientrare in tempi brevi in possesso del loro veicolo indebitamente sottratto, si rivolgevano ad alcuni “intermediari”, ben inseriti nei circuiti criminali del territorio, che si attivavano tempestivamente riuscendo a garantire la restituzione del veicolo al legittimo proprietario dietro pagamento di un determinato corrispettivo in denaro, variabile in relazione alla tipologia di vettura ed ai “rapporti di amicizia” tra vittima e intermediario.

La prosecuzione dell’attività d’indagine ha inoltre documentato il coinvolgimento di alcuni indagati in altre attività delittuose concernenti in particolare la detenzione, l’acquisto e la cessione di sostanze stupefacenti di varia natura (hashish e marijuana). A tal riguardo, dagli elementi indiziari raccolti dagli investigatori, secondo la ricostruzione, sarebbe emersa la “poliedricità criminale” di Giuseppe Strano, operante in vari settori, secondo l’accusa,  “d’interesse per le proprie attività criminali, dalle estorsioni a carico di un commerciante di automobili aggravate dal metodo mafioso alla compravendita “all’ingrosso” di ingenti quantitativi di stupefacenti destinati al rifornimento delle numerose piazze di spaccio presenti nel capoluogo etneo e nell’hinterland catanese”.

Le indagini coordinate dalla Procura di Catania, sarebbe stato accertato, il suo ruolo da “intermediario qualificato” – in virtù della sua caratura criminale e della piena conoscenza del mondo della micro-criminalità dedita ai furti di veicoli – per il ritrovamento di veicoli rubati a privati cittadini e restituiti con il metodo del “cavallo di ritorno”.

Tra i destinatari del provvedimento, il Gip, su richiesta della Dda, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Emanuele Bonaccorso, di 35 anni, Gaetano Agatino Murabito, di 49, Giuseppe Strano, di 55, Daniele Francesco Ventimiglia, di 25, Roberto Boncaldo, di 57, Giovanni Edoardo Caruana, di 30. A quest’ultimi due il provvedimento è stato notificato in carcere dove erano già detenuti. Altri quattro indagati – S. A., di 30 anni, R. P., di 37, O. A. P., di 48, e C. P., di 60 – sono stati sottoposti all’obbligo di dimora con divieto di allontanamento dall’abitazione dalle 20 alle 6 del mattino.

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Redazione