Classi energetiche 2025, cambia tutto: da marzo vietati questi elettrodomestici | Li devi comprare nuovi
Gli elettrodomestici di nuova generazione sono progettati per avere un basso consumo e alte prestazioni
La classe energetica degli elettrodomestici, introdotta per la prima volta nel 1994, rappresenta un sistema fondamentale per comprendere il consumo energetico reale di un apparecchio. Questo indicatore, espresso attraverso lettere dalla A alla G e una scala di colori dal verde al rosso, permette ai consumatori di valutare l’efficienza degli elettrodomestici e di scegliere modelli che garantiscano un risparmio sia in termini economici che ambientali. La classe energetica non si limita a indicare un valore astratto, ma si traduce concretamente in minori costi in bolletta e ridotto impatto sull’ambiente.
Nel corso degli anni, le etichette energetiche sono diventate uno strumento sempre più completo. Inizialmente riservate a frigoriferi e congelatori, dal 1998 sono state applicate obbligatoriamente anche ad altri apparecchi come lavatrici, lavastoviglie, condizionatori, lampadine e, più recentemente, televisori e display elettronici. Questa evoluzione ha consentito ai consumatori di confrontare facilmente il consumo di dispositivi simili e ha favorito una maggiore consapevolezza nell’acquisto di elettrodomestici efficienti.
Dal 1° marzo 2021, l’Unione Europea ha adottato un nuovo formato per le etichette energetiche, eliminando le classi A+, A++ e A+++ per semplificarne la comprensione e migliorare la trasparenza. Le nuove etichette includono informazioni specifiche per ciascun gruppo di prodotti, come il consumo per 100 cicli di lavaggio per lavatrici e lavastoviglie o il consumo annuale per frigoriferi. Un’altra innovazione è stata l’introduzione del QR code, che consente di accedere a ulteriori dettagli sull’efficienza e sulle prestazioni dell’apparecchio.
Per sensibilizzare i cittadini e agevolare questa transizione, l’Unione Europea ha lanciato il progetto BELT, che include strumenti come un calcolatore online per stimare i risparmi associati all’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Dati alla mano, è evidente che un elettrodomestico di classe energetica elevata consuma significativamente meno rispetto a uno di classe inferiore, riducendo il consumo di elettricità e le emissioni di CO2. Questo non solo permette un risparmio economico diretto, ma rappresenta anche un passo importante verso una maggiore sostenibilità ambientale.
Saranno ritirati dal mercato gli elettrometrici della classe energetica G
Dal 2025, il panorama delle etichette energetiche per elettrodomestici e edifici cambierà radicalmente, introducendo nuove regole che mirano a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre l’impatto ambientale. In particolare, verranno progressivamente ritirati dal mercato gli elettrodomestici con classi energetiche meno efficienti, come la G e, successivamente, la F. La revisione dei criteri per le classi superiori renderà più complesso ottenere certificazioni di alto livello come A e B, alzando gli standard di efficienza. Questa evoluzione segue l’aggiornamento del 2021, che aveva già semplificato la scala energetica.
Tra le categorie più interessate dalle modifiche troviamo le lavatrici, le lavasciuga, le lavastoviglie e i frigoriferi. Le nuove regole introdurranno parametri più stringenti, valutando non solo il consumo energetico complessivo, ma anche aspetti come il consumo per ciclo di utilizzo o quello d’acqua. Ad esempio, per le lavatrici, il consumo per ciclo diventerà un elemento chiave nella classificazione, mentre per i frigoriferi e i congelatori saranno effettuati test più approfonditi per valutare l’efficienza a diverse temperature ambientali. Questi cambiamenti segnalano un impegno crescente per favorire una maggiore consapevolezza e sostenibilità nel consumo quotidiano.
Nuovi parametri per ridurre l’impatto ambientale
Parallelamente, l’applicazione della direttiva Case Green introdurrà significative novità per l’efficienza energetica degli edifici in Europa. Pur avendo eliminato il riferimento diretto alle classi energetiche, la normativa prevede parametri ben definiti per ridurre l’impatto ambientale delle abitazioni. Gli edifici residenziali dovranno raggiungere una riduzione del 16% nel consumo energetico medio entro il 2030, mentre per quelli non residenziali la riduzione sarà del 26%. Inoltre, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028, un requisito che si estenderà agli edifici privati entro il 2030.
Questi obiettivi ambiziosi riflettono l’impegno europeo verso una transizione energetica più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Le nuove regole, sia per gli elettrodomestici che per gli edifici, richiederanno un cambio di approccio da parte dei consumatori, che saranno spinti a scegliere soluzioni più efficienti e a ridotto impatto ambientale. Allo stesso tempo, queste misure offriranno nuove opportunità per innovazioni tecnologiche nel settore dell’efficienza energetica, contribuendo a migliorare la qualità della vita e a proteggere il pianeta.