Facebook, da oggi il Governo può entrare nei profili dei cittadini | Fai molta attenzione a quello che scrivi
Allarme Facebook, ora ti controllano per davvero: cosa può succedere
Oggi come oggi, i giovani stanno progressivamente abbandonando Facebook a favore di social network più “in” come Instagram o TikTok. I giovanissimi, addirittura, cioè i nati all’incirca dal 2000 in poi, su Facebook non si sono neanche mai iscritti e, se interrogati, lo descrivono come un social vecchio, usato solo dai più grandi.
In effetti, l’età media degli utenti Facebook si sta alzando sempre di più perché se i giovani non si iscrivono più e chi vi rimane invecchia costantemente questo trend è inevitabile. Di fatto, però, non è un lato negativo: targetizzando in questo modo la propria utenza, l’app può proporre aggiornamenti e contenuti in linea con le sue esigenze.
Oggi, però, abbiamo una brutta notizia per chi ama questo social. D’ora in poi, il governo potrà entrare in ogni profilo per controllarlo: è tutto vero e non vi si può scampare. Ecco cosa cercano e cosa controllano: non farti trovare impreparato.
Facebook sotto controllo del governo: cosa sta succedendo
In questi giorni, l’amministrazione tributaria sta controllando in modo attento gli acquirenti e i venditori che su Facebook fanno affari: il social network, infatti, tra le varie sezioni ne ha una dedicata proprio agli acquisti, amata da molti utenti perché permette di acquistare ciò di cui si ha bisogno andando a risparmiare molti soldi, poiché usato. Tutte le informazioni che inseriamo su Facebook, infatti, possono diventare oggetto di indagine per il Fisco: se la vita che si racconta non corrisponde a quella che realmente ci si può permettere, potrebbero nascere dei problemi. In Italia è vietato usare i dati personali a questo scopo ma ciò non vale dappertutto: in Bulgaria, per esempio, l’amministrazione tributaria sta usando Facebook per stanare gli evasori.
In pratica, si stanno cercando gli utenti che usano il Marketplace per acquistare dei beni specifici e, quando li trovano, li contattano chiedendo loro informazioni sui venditori con i quali si sono messi in contatto, quindi indirizzi e-mail, numeri di telefono ed anche indirizzi di casa. In questo modo, possono capire se la transazione è avvenuta correttamente o meno.
I problemi
Questo, però, sta generando dei problemi. Innanzitutto, i primi a rischiare una multa sono gli stessi acquirenti che, se hanno acquistato da un evasore fiscale anche non sapendo la sua reale identità, possono incappare in una sanzione. Inoltre, gli avvocati stanno polemizzando in merito a questa richiesta di informazioni da parte dagli acquirenti: per legge, infatti, questi cittadini non devono dire alcunché. La ricerca degli evasori è infatti coerente e corretta ma, dall’altro lato, secondo gli avvocati non la si può fare mediante la vessazione degli acquirenti.