Pensioni, l’adeguamento ISTAT salva milioni di italiani: nel 2025 i cedolini saranno d’oro se guadagni dentro lo scaglione

Soldi (Pixabay) CataniaOggi
Novità importanti nelle prossime settimane per molte categorie di pensionati italiani. Aumenti considerevoli per qualcuno.
Il sistema pensionistico italiano è un sistema previdenziale pubblico obbligatorio, basato principalmente sul modello contributivo e retributivo (a seconda dei periodi lavorativi). I lavoratori dipendenti e autonomi versano contributi durante la loro vita lavorativa, che vengono poi utilizzati per finanziare le pensioni attuali. Al raggiungimento di determinati requisiti di età e/o anzianità contributiva, i lavoratori hanno diritto a ricevere una pensione, calcolata in base alla loro storia lavorativa e ai contributi versati.
Quota 100 è stata una misura previdenziale introdotta in Italia nel 2019 e terminata alla fine del 2021. Permetteva di andare in pensione anticipatamente al raggiungimento di almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi (la somma di età e contributi doveva essere pari o superiore a 100). Questa misura rappresentava una deroga temporanea ai requisiti più stringenti previsti dalla riforma Fornero del 2011 e mirava a favorire il ricambio generazionale nel mondo del lavoro.
Attualmente, per andare in pensione in Italia, sono in vigore diverse opzioni, che dipendono dall’età, dagli anni di contributi versati e dalla specifica situazione lavorativa. La pensione di vecchiaia si raggiunge generalmente con un’età anagrafica di 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Esistono poi forme di pensione anticipata che consentono di uscire dal lavoro prima, al raggiungimento di un determinato numero di anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica (con possibili penalizzazioni).
Il sistema pensionistico italiano è in continua evoluzione e soggetto a riforme volte a garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, tenendo conto dei cambiamenti demografici e del mercato del lavoro. Le regole per l’accesso alla pensione possono variare nel tempo, ed è quindi importante rimanere aggiornati sulle normative vigenti e valutare attentamente la propria situazione previdenziale.
ISTAT e rivalutazione
L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) è l’ente pubblico italiano che ha il compito di produrre e diffondere informazioni statistiche ufficiali sulla popolazione, l’economia, la società e l’ambiente del Paese. Attraverso indagini, rilevazioni e analisi, l’ISTAT fornisce dati fondamentali per le decisioni politiche ed economiche, e per la conoscenza della realtà italiana. Le sue statistiche spaziano da indicatori demografici come natalità e mortalità, a dati economici come il PIL e l’inflazione, fino a informazioni su lavoro, istruzione, sanità e ambiente.
La rivalutazione delle pensioni è un meccanismo previsto dalla legge italiana per adeguare annualmente l’importo delle pensioni al costo della vita, misurato attraverso l’indice dei prezzi al consumo rilevato dall’ISTAT. Questo processo serve a preservare il potere d’acquisto delle pensioni nel tempo, proteggendo i pensionati dall’erosione causata dall’inflazione.

Aumenti nel 2025
Nei prossimi mesi, numerosi pensionati vedranno un adeguamento dei loro assegni grazie alla rivalutazione annuale, entrata in vigore dal primo gennaio 2025. Questo meccanismo, basato sugli indici ISTAT del costo della vita, ha lo scopo di preservare il potere d’acquisto delle pensioni dall’erosione inflazionistica.
L’incremento dello 0,8% previsto per il 2025 non sarà uniforme per tutte le fasce di pensionati. Come chiarito dall’INPS, l’adeguamento segue un sistema a scaglioni: le pensioni minime beneficeranno di un aumento maggiore, grazie anche a specifiche disposizioni di legge, mentre le percentuali di incremento diminuiranno progressivamente per gli assegni di importo più elevato.