Posto di blocco, da ora ti spulciano pure nelle chat: imbosca il telefono quando metti in moto o ti inchiodano al muro
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Posto di blocco (Virgilio) CataniaOggi
Sta facendo il giro del mondo ciò che è successo in Italia e che ha scosso e indignato migliaia e migliaia di automobilisti.
Un posto di blocco è un controllo stradale effettuato dalle forze dell’ordine, come polizia, carabinieri o guardia di finanza. Ha lo scopo di verificare il rispetto delle norme del Codice della Strada, prevenire reati e garantire la sicurezza pubblica. I posti di blocco possono essere di vario tipo, da semplici controlli documentali a verifiche più approfondite su veicoli e persone.
Durante un posto di blocco, gli agenti possono chiedere diversi documenti, come la carta di identità, la patente di guida, il libretto di circolazione del veicolo e l’assicurazione. Possono anche effettuare controlli sul veicolo, come la verifica delle luci, degli pneumatici e della presenza di eventuali oggetti sospetti.
Le sanzioni per chi non si ferma a un posto di blocco sono severe. Si va da una multa salata alla decurtazione di punti dalla patente, fino alla denuncia penale nei casi più gravi, come la resistenza a pubblico ufficiale. Anche fornire false generalità o documenti falsi è un reato punibile con la reclusione.
È importante ricordare che i posti di blocco sono legali e necessari per garantire la sicurezza di tutti. Pertanto, è fondamentale fermarsi quando richiesto, collaborare con gli agenti e fornire le informazioni richieste. In caso di dubbi o contestazioni, è sempre consigliabile chiedere chiarimenti e, se necessario, rivolgersi a un avvocato.
Controlli al posto di blocco e uso del telefono
Durante un posto di blocco, le forze dell’ordine possono effettuare controlli che vanno oltre la semplice verifica dei documenti. Possono richiedere di aprire il bagagliaio per controllare la presenza di oggetti sospetti, verificare il numero di telaio dell’auto per accertarne la provenienza, o controllare lo stato degli pneumatici e delle luci. In alcuni casi, possono anche chiedere di sottoporsi a un alcoltest o drug test.
L’utilizzo del telefono cellulare alla guida è una violazione del Codice della Strada che prevede sanzioni severe. Oltre a una multa, si rischia la decurtazione di punti dalla patente e, in caso di recidiva, la sospensione della stessa. L’uso del cellulare alla guida è una delle principali cause di incidenti stradali.
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Possono controllarti il cellulare
L’incubo di vedersi controllare il cellulare, temuto da molti automobilisti, è diventato realtà. Le forze dell’ordine sono autorizzate a richiedere l’accesso a WhatsApp e ad altre app di messaggistica durante i posti di blocco. Il rifiuto può comportare multe salate, superiori a 1.400 euro, e la perdita di punti dalla patente.
Questa misura, mirata a contrastare la diffusione di informazioni sui controlli e sugli autovelox tramite gruppi di messaggistica, suscita però interrogativi. Non è chiaro quali dati verranno controllati nei dispositivi mobili e come verrà effettuata l’ispezione. La tutela della privacy degli automobilisti è un aspetto che dovrà essere chiarito per evitare abusi e garantire un corretto bilanciamento tra sicurezza stradale e diritti individuali.