Supermercato, governo vara la legge anti-spreco: frutta e verdura saranno gratis | All’ingresso si scatena l’inferno

Frutta (Pixabay) CataniaOggi

Per evitare lo spreco alimentare, in molti paesi i supermercati saranno obbligati a vendere alcuni prodotti a prezzi stracciati. 

Il problema dello spreco alimentare rappresenta una delle sfide più significative del nostro tempo, con implicazioni ambientali, economiche ed etiche di vasta portata. Ogni anno, una quantità enorme di cibo, stimata in miliardi di tonnellate a livello globale, viene persa o sprecata lungo tutta la filiera alimentare, dalla produzione primaria al consumo domestico.

Le conseguenze ambientali dello spreco alimentare sono allarmanti. La decomposizione del cibo nelle discariche rilascia metano, un gas serra molto più potente dell’anidride carbonica nel breve termine, accelerando il cambiamento climatico. Inoltre, la produzione di cibo sprecato ha già generato un’impronta di carbonio considerevole, legata all’uso di fertilizzanti, pesticidi, trasporti e imballaggi.

Dal punto di vista economico, lo spreco alimentare si traduce in perdite significative per le aziende agricole, le industrie alimentari, i rivenditori e, in ultima analisi, per i consumatori. L’acquisto di cibo che poi non viene consumato rappresenta uno spreco di denaro a livello individuale e collettivo. Inoltre, i costi di gestione dei rifiuti alimentari gravano sui bilanci pubblici e sulle tariffe pagate dai cittadini.

La dimensione etica dello spreco alimentare è innegabile. In un mondo in cui milioni di persone soffrono la fame e la malnutrizione, lo spreco di cibo appare come un’ingiustizia morale. Ridurre lo spreco alimentare è un imperativo non solo per la sostenibilità ambientale ed economica, ma anche per garantire una maggiore equità nell’accesso alle risorse alimentari a livello globale.

Box e prodotti scontati

Per contrastare lo spreco alimentare nel settore della ristorazione, si sta diffondendo l’incentivo all’uso di contenitori riutilizzabili, spesso chiamati “doggy bag” o “food box”, per permettere ai clienti di portare a casa il cibo non consumato. Questa pratica, oltre a ridurre i rifiuti, sensibilizza i consumatori e promuove un consumo più responsabile.

Anche i supermercati si stanno attrezzando per minimizzare gli sprechi, adottando strategie di rivendita a prezzi ridotti per i prodotti in scadenza breve. Creando apposite sezioni o applicando sconti significativi, si offre ai consumatori la possibilità di acquistare alimenti ancora validi a un costo inferiore, evitando che vengano gettati.

Frutta al Supermercato (Pixabay) CataniaOggi

Frutta venduta a prezzi stracciati

I supermercati, in passato, scartavano frutta e verdura esteticamente imperfetta o troppo matura. Tuttavia, una nuova normativa sta per introdurre l’obbligo di mettere in vendita questi prodotti. L’obiettivo è ridurre lo spreco alimentare, offrendo ai consumatori la possibilità di acquistare alimenti ancora validi a prezzi scontati.

Questa imminente disposizione imporrà ai rivenditori di destinare alla vendita, seppur a costo ridotto, anche il cibo considerato “brutto” o “sgradevole” dal punto di vista estetico. Si tratta di un passo significativo verso una maggiore consapevolezza del valore del cibo e una gestione più sostenibile delle risorse alimentari, incentivando un consumo più responsabile.