TARI, ti devono indietro un fiume di soldi: fatteli ridare, sono 10 anni di versamenti illegittimi

Soldi (Pixabay) CataniaOggi
Novità importante per alcune categorie di persone che hanno pagato regolarmente la TARI. A qualcuno spetta il rimborso.
La TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è un tributo comunale destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Introdotta nel 2014, ha sostituito la precedente TARSU (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) e la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale), esistenti rispettivamente dal 1993 e dal 1996. La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti.
Il costo medio della TARI per una famiglia italiana varia a seconda di diversi fattori, tra cui la dimensione dell’abitazione, il numero di componenti del nucleo familiare e il comune di residenza. In media, si stima che una famiglia italiana spenda tra i 200 e i 400 euro all’anno per la TARI. Tuttavia, è importante sottolineare che queste cifre possono variare significativamente da comune a comune.
Esistono differenze significative nel costo della TARI tra Nord e Sud Italia. In generale, le regioni del Nord tendono ad avere tariffe più elevate rispetto a quelle del Sud. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui i costi di gestione dei rifiuti, la densità abitativa e l’efficienza del servizio di raccolta. Tuttavia, è importante notare che esistono anche notevoli variazioni all’interno delle singole regioni.
La TARI è calcolata sulla base di due componenti: una quota fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, e una quota variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti. Ogni comune ha la facoltà di stabilire le proprie tariffe, tenendo conto dei costi effettivi del servizio e dei principi di equità e sostenibilità.
L’IVA-Che cosa è
L’IVA, Imposta sul Valore Aggiunto, è un’imposta indiretta che grava sul valore aggiunto di ogni fase della produzione e distribuzione di beni e servizi. Introdotta in Italia nel 1973, ha sostituito la precedente imposta generale sull’entrata (IGE). L’IVA è un’imposta comunitaria, applicata in tutti i paesi dell’Unione Europea.
L’aliquota IVA ordinaria in Italia è del 22%, ma esistono aliquote ridotte per beni e servizi di prima necessità (4%) e per alcuni beni e servizi turistici (10%). Nel corso degli anni, l’aliquota IVA ordinaria ha subito diverse variazioni, passando dal 12% iniziale al 22% attuale, per far fronte alle esigenze di bilancio dello Stato.

Possibile chiedere un rimborso
Molti cittadini ignorano la possibilità di richiedere il rimborso dell’IVA pagata sulla TARI, la tassa sui rifiuti. Nonostante la giurisprudenza abbia stabilito l’illegittimità di tale imposta aggiuntiva, i comuni continuano ad applicarla, seppur con aliquota agevolata.
Chiunque possieda immobili in comuni che hanno adottato la TIA dal 2009 può richiedere il rimborso. La domanda, corredata di documentazione di pagamento, va presentata all’Ufficio Tributi del comune o al gestore del servizio. In alternativa, si può delegare un’associazione di consumatori. Il diritto al rimborso si prescrive in 10 anni.