UFFICIALE GOVERNO, Meloni: vi riporto il nucleare sotto casa | Dimezzeremo le bollette elettriche

Centrale nuclerare (Pixabay) CataniaOggi

In Italia si torna a parlare di nucleare e vista l’emergenza energica non si esclude che si possa tornare ad utilizzare in breve tempo. 

L’energia nucleare in Italia ha avuto un avvio promettente negli anni ’60, con la costruzione delle prime centrali. La prima centrale nucleare italiana venne realizzata a Latina, un impianto con un unico reattore di tipo Magnox da 210 MWe lordi che, una volta ultimato il 12 maggio 1963, rappresentava l’esemplare più potente d’Europa. Seguirono poi altri impianti a Trino Vercellese, Garigliano e Caorso.

Le centrali nucleari italiane hanno operato per diversi anni, contribuendo alla produzione di energia elettrica del paese. Tuttavia, il dibattito sull’energia nucleare è sempre stato acceso, con forti preoccupazioni legate alla sicurezza degli impianti e alla gestione delle scorie radioattive.

Dopo il disastro di Chernobyl nel 1986, l’opinione pubblica italiana si è espressa in modo netto contro l’energia nucleare. Nel 1987, un referendum abrogativo ha sancito la fine del programma nucleare italiano, portando alla chiusura delle centrali esistenti.

La decisione di abbandonare l’energia nucleare ha avuto un impatto significativo sul panorama energetico italiano, portando a una maggiore dipendenza dalle fonti fossili e a un aumento delle emissioni di gas serra.

Nucleare sì – Nucleare no

Il dibattito sull’energia nucleare in Italia è sempre acceso, diviso tra sostenitori e oppositori. I favorevoli evidenziano la capacità del nucleare di produrre energia in modo costante e massiccio, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili e le emissioni di gas serra. Inoltre, sottolineano i progressi tecnologici che hanno reso le centrali nucleari più sicure ed efficienti.

Gli oppositori, invece, esprimono forti preoccupazioni riguardo ai rischi di incidenti nucleari e alla gestione delle scorie radioattive, che rimangono pericolose per migliaia di anni. Inoltre, evidenziano i costi elevati di costruzione e smantellamento delle centrali, nonché l’impatto ambientale legato all’estrazione dell’uranio.

Centrale nucleare raffreddamento (Pixabay) CataniaOggi

Novità imminenti in Italia

Il governo Meloni ha deciso di rilanciare il nucleare come parte della sua strategia energetica a lungo termine. Il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge delega che prevede la realizzazione di nuovi reattori nucleari nel paese, con l’obiettivo di renderli operativi entro il 2030. La premier Giorgia Meloni ha definito l’iniziativa un passo fondamentale per garantire energia sicura, pulita e a basso costo.

Ha inoltre sottolineato l’importanza di scelte coraggiose e strutturali per il futuro dell’Italia. Il decreto, che ha ricevuto il via libera anche in merito al contenimento dei costi energetici, chiede ora l’approvazione del Parlamento. Secondo il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, il piano prevede l’avvio di reattori di nuova generazione in tempi rapidi, ma ha suscitato forti critiche da parte degli ambientalisti,